La quotidianità non è una monade: intervista a Richard Ford

La quotidianità non è una monade: intervista a Richard Ford

Con il suo Giorno dell'indipendenza ha vinto nel '96 il Premio Pulitzer per la narrativa. Nulla a che vedere con il titolo del film omonimo. Ford scrive da sempre di vita quotidiana e l'indipendenza per lui è un tema innanzitutto individuale. Ma lo sfondo della società americana è inconfondibile. Considera Carver, di cui è stato buon amico, uno dei suoi maestri. I problemi dei suoi personaggi possono essere moltiplicati per alcuni milioni e diventare questioni sociali, come quello della difficoltà delle relazioni, delle separazioni, dei divorzi, dei riflessi sulla vita dei figli: un tema che percorre come un filo rosso i suoi romanzi e le raccolte di racconti. Al festival della letteratura di Mantova, dove era con la donna con cui è sposato da 38 anni, ho provato a intervistarlo in una piccola piazza con traffico scarso, con lo sfondo della gente sul corso, quella gente comune che è la protagonista dei suoi libri. Impossibile. Ogni minimo rumore gli impediva di concentrarsi, gli rubava i pensieri. Il suo parlare è troppo denso, la costruzione del discorso sembra più europea che Americana, nessuna semplificazione. Abbiamo ripiegato su luoghi del centro un po' più isolati e solitari: è il tipo di luogo che lo aiuta a pensare, come a scrivere. Lui del resto vive in campagna, lontano dalla vita urbana di cui racconta e da quella New Orleans che la moglie ha, per professione, il compito di "ordinare", essendo responsabile dell'organizzazione dei servizi della città. Tra uno spostamento e l'altro alla ricerca del silenzio e della concentrazione, con suoni urbani che interrompevano il suo percorso logico, e quasi creavano situazioni da gag, l'intervista ha potuto trovare un suo filo, a partire, naturalmente, dalla vita quotidiana.

Jonathan Coe, intervista su Donna per caso

Jonathan Coe, intervista su Donna per caso

"Il romanzo parla di una donna, di nome Maria... il corso di tutta la sua vita è determinato non solo dalle sue scelte, ma anche (e soprattutto) dagli eventi apparentemente casuali che le capitano, e sui quali non ha controllo."

Il grande orfano La videorecensione di Neon

Il grande orfano La videorecensione di Neon

La videorecensione di Neon, la trasmissione tv di Rai2 su Il grande orfano di Tierno Monénembo, il genocidio del Ruanda visto attraverso gli occhi di un ragazzino.

I conflitti dimenticati, esistono guerre di "serie A" e guerre di "serie B"?

I conflitti dimenticati, esistono guerre di "serie A" e guerre di "serie B"?

Oggi si parla solo di "guerra". Ma esistono guerre di "serie A" e guerre di "serie B"? La registrazione della presentazione del libro della Caritas I conflitti dimenticati, con la partecipazione di:

Roberto Rambaldi - Caritas Italiana, tra gli autori/ricercatori del volume
Padre Lorenzo Prezzi - Rivista "Il Regno"
Luciano Scalettari - Rivista "Famiglia Cristiana"
Serena Zoli  - "il Corriere della Sera"
Luigi Donelli - Radio24
Coordina Raf Valvola Scelsi - Feltrinelli 

La registrazione è stata effettuata il 18 febbraio 2003, presso la Fondazione Feltrinelli, Milano.

Esistono guerre di "serie A" e guerre di "serie B"? In che misura istituzioni, mass-media, opinione pubblica, Chiesa cattolica si "dimenticano" o rischiano di dimenticarsi di alcuni conflitti?
Per dare una risposta a questi interrogativi, la Caritas Italiana ha realizzato un’indagine sul campo, che include riflessioni di carattere culturale e una serie di rilevazioni statistiche effettuate su un arco di tempo di oltre due anni, in riferimento a cinque "conflitti dimenticati" rispetto ad altre guerre più note (Angola, Colombia, Sierra Leone, Sri Lanka, Guinea Bissau, Kosovo e Palestina).
Nel testo è riportata una serie di dati aggiornati sulla presenza di questi conflitti armati nella stampa quotidiana italiana, nelle agenzie di stampa, nelle principali emittenti radiotelevisive nazionali, su Internet, nei provvedimenti legislativi delle istituzioni italiane ed europee, nei documenti e negli interventi del papa. Sono riportati anche i risultati di un sondaggio telefonico condotto sull’opinione pubblica italiana.