27 gennaio - Giorno della memoria

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«La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.»

Il 27 gennaio – giorno in cui nel 1945 furono abbattuti i cancelli di Auschwitz dalle truppe dell’Armata Rossa – è la data dedicata alla commemorazione delle vittime dell'Olocausto. La ricorrenza prende simbolicamente il nome di Giorno della memoria proprio per sottolineare l’importanza di mantenere viva la coscienza collettiva su una così buia pagina della storia europea, ricordandoci dove possano portare l’odio e l’indifferenza.
Le testimonianze dirette dei sopravvissuti sono purtroppo sempre più rare, e per questo è ancora più cruciale il ruolo della parola scritta nel preservare il ricordo di quanto è accaduto per evitare che accada di nuovo e provare a costruire insieme una società inclusiva e votata alla pace. Libri come La banalità del male di Hannah Arendt hanno saputo sollevare domande scomode sul ruolo che ognuno di noi è portato ad avere di fronte alla Storia: inviata a Gerusalemme dalla redazione del “New Yorker”, la filosofa ha avuto modo di assistere al processo per crimini contro l’umanità intentato a Otto Adolf Eichmann, tenente colonnello delle SS. Con pari rigore documentaristico Titti Marrone ha consultato archivi e incrociato documenti, foto, diari e lettere per trasporre in un romanzo la coraggiosa e commovente vicenda che vede protagonisti venticinque bambini sfuggiti ai campi di concentramento in Se solo il mio cuore fosse pietra.
Eppure per un tema come quello della Giornata della Memoria è di fondamentale importanza incoraggiare il dialogo nelle scuole per provare ad affrontare con i bambini il tema della Shoah. Da dove partire? Classici come L’amico ritrovato possono essere un buon punto inizio: il romanzo racconta la travagliata amicizia fra due sedicenni, il primo figlio di un medico ebreo, l’altro appartenente a una ricca famiglia aristocratica. Fra i titoli più contemporanei, in cui i ragazzi possano immedesimarsi ancora più facilmente, c’è poi #AnneFrank, la storia della piccola Caterina, che legge in classe il Diario di Anna Frank e viene travolta da mille domande: zaino in spalla, inizia quindi un viaggio in tutta Europa per scoprire di più del destino del popolo ebraico durante la Shoah, intrecciando la propria storia e quella della piccola Anna Frank con quelle di alcune sopravvissute ai campi di concentramento e sterminio. Walter Veltroni in Tana libera tutti presenta invece la storia di Sami, deportato in un campo di sterminio all’età di soli otto anni, tra i pochi bambini che riuscirono a sopravvivere.