Riccardo Staglianò: I francesi visti dagli americani un libro del ´45 conquista Parigi
29 Luglio 2003
Se non fossero sudici, pigri, cinici e fanfaroni i francesi sarebbero
perfetti. E comunque, nonostante questi e altri difettucci elencati in 112
Gripes about the French (112 lamentele sui francesi), un vademecum ad uso dei
soldati americani sbarcati in Normandia nel '44, restavano pur sempre alleati da
rispettare. A quasi sessant´anni di distanza, in uno dei momenti più bassi
delle altalenanti relazioni tra Parigi e Washington, il volumetto confezionato
allora dalla propaganda militare statunitense è stato ripubblicato in Francia
diventando, immediatamente, un bestseller. La piccola casa editrice La Cherche
Midi ha addolcito il titolo - Nos Amis les Français - ma ciò non ha impedito
che la lista di malevoli stereotipi vendesse 25 mila copie in sole sei
settimane. "Gli americani credono nel diritto di criticare - scrivevano
nell´introduzione i curatori dell´edizione originale - ma crediamo anche nel
diritto degli altri di esprimere le loro opinioni. E questo libriccino cerca di
aiutare alcuni di noi a comprendere un alleato: la Francia". La forma
scelta è quella delle domande-risposte, o meglio delle affermazioni e dei
commenti. "Le loro toilette sono sconvolgenti" recita la lamentela 42.
"Vero" è la chiosa, "ma cosa dovrebbero farci? Ci vogliono soldi
per avere scarichi decenti e molti francesi non ne hanno". Stessa solfa per
le accuse di scarsa igiene personale. "Non si lavano" secondo il punto
45; "Non si lavano abbastanza" è la puntualizzazione, ma
"perché non hanno del vero sapone dal 1940. L´hanno preso i
tedeschi". Per non dire delle donne che sarebbero state, secondo la
saggezza popolare yankee, "facili" (55), "immorali" (56) e,
quando prostitute, "dannatamente più care" che dall´altra parte
dell´Oceano (58).
Il mistero più grande, per molti americani, restava perché si dovessero mettere a repentaglio le loro vite per dei "mangiatori di rane". "Passiamo il tempo a tirare fuori dai guai i francesi. Loro hanno mai fatto qualcosa per noi?" si chiede il punto 6. "Certo che l´hanno fatto. Durante la rivoluzione americana, quando quasi tutto il mondo era indifferente o contro di noi, la Francia ci aiutò e fu una delle nostre più grandi benefattrici". Ciononostante "perché dovremmo preoccuparci dei francesi? Non hanno alcun peso nel mondo del dopo-guerra" recita la numero 21. "Oltre a questioni di onore e semplice decenza - spiega l´argomento di real politik -, sarebbe diplomaticamente e politicamente stupido tagliarci fuori da una nazione di 40 milioni di alleati. Un giorno o l´altro potremmo avere ancora bisogno del loro aiuto". Oggi sono 60 milioni, e il ragionamento varrebbe ancora di più. Gli americani però non dimenticano il "tradimento" sull´intervento in Iraq, sono ostili e in Francia non vogliono più metter piede, come documentava ieri la prima pagina di Libération registrando un drammatico crollo dei turisti Usa. E i francesi, per capire le radici della ruggine, si rileggono i pregiudizi d´antan.
Il mistero più grande, per molti americani, restava perché si dovessero mettere a repentaglio le loro vite per dei "mangiatori di rane". "Passiamo il tempo a tirare fuori dai guai i francesi. Loro hanno mai fatto qualcosa per noi?" si chiede il punto 6. "Certo che l´hanno fatto. Durante la rivoluzione americana, quando quasi tutto il mondo era indifferente o contro di noi, la Francia ci aiutò e fu una delle nostre più grandi benefattrici". Ciononostante "perché dovremmo preoccuparci dei francesi? Non hanno alcun peso nel mondo del dopo-guerra" recita la numero 21. "Oltre a questioni di onore e semplice decenza - spiega l´argomento di real politik -, sarebbe diplomaticamente e politicamente stupido tagliarci fuori da una nazione di 40 milioni di alleati. Un giorno o l´altro potremmo avere ancora bisogno del loro aiuto". Oggi sono 60 milioni, e il ragionamento varrebbe ancora di più. Gli americani però non dimenticano il "tradimento" sull´intervento in Iraq, sono ostili e in Francia non vogliono più metter piede, come documentava ieri la prima pagina di Libération registrando un drammatico crollo dei turisti Usa. E i francesi, per capire le radici della ruggine, si rileggono i pregiudizi d´antan.
Riccardo Staglianò
Riccardo Staglianò (Viareggio, 1968) è redattore della versione elettronica de "la Repubblica". Ha scritto a lungo di nuove tecnologie per il "Corriere della Sera" ed è il cofondatore della rivista …