Michele Serra: L’amaca di sabato 26 agosto 2006

28 Agosto 2006
Essendo austriaco e cattolico e non cingalese o magrebino o indù o musulmano, il pazzo che ha rapito e tenuto rinchiusa per otto anni una ragazza del suo paese, potremmo essere tentati di aggiornare la casistica degli orrori anti-femminili segnando un punto e a sfavore dell’uomo bianco. Da aggiungere ai rinomati serial-killer americani, belgi, francesi, russi e italiani, o ai mafiosi che si fanno il segno della croce tanto quanto crocifiggono il loro prossimo. Ma già nell’enunciarla, ci rendiamo conto che questa classifica del male è cretina, e così precaria, e a-scientifica, che la si può stiracchiare di qua o di là a seconda del pulpito dal quale si parla, e si lanciano anatemi. Dunque, questa classifica, dismettiamola. Pazzia e violenza sono molto equamente distribuite tra popoli e ceti sociali, e farne ragione di giudizio politico è una delle più perverse fesserie che si possano commettere. Collocare il male fuori dal sé è uno degli esercizi più frequenti presso tutti gli individui e tutte le culture. Poi il male ti prende alle spalle, esce dalla cantina del vicino o dal parcheggio del supermercato. Parla la tua stessa lingua e magari legge il tuo stesso quotidiano.

Tutti i santi giorni di Michele Serra

Scrivere tutti i giorni, per anni, usando il materiale che la cronaca, la politica, il costume ci rovesciano addosso a ritmo forsennato. Scrivere cercando di rifare un poco di ordine, di ridare un minimo di significato alle notizie, agli umori pubblici e privati, alle proprie reazioni. Scrivere com…