Michele Serra: L’amaca di sabato 9 settembre 2006

12 Settembre 2006
I materiali forniti alla stampa dalle Brigate Rosse vennero maneggiati con prudenza crescente. Mano a mano che ci si rendeva conto di quanto contasse, per i terroristi, avere identità mediatica, si valutò necessario ridurre e anche censurare le parole dei brigatisti. Non accade altrettanto con Al Qaeda: anzi, i filmini autoprodotti da quella ghenga internazionale riscuotono un successo strepitoso, come se avessero un valore documentale straordinario, anche se mostrano, in genere, signori col turbante e la barbetta che passeggiano in località siccitose e di scarso rilievo (perfino turistico). Che cosa è cambiato, dalla fine del secolo scorso? è cambiato, anzi è scemato fino a ridursi quasi a zero, il tasso di autodeterminazione di quasi tutti i media: l’informazione è sempre meno scelta di indirizzo culturale e politico, è sempre più merce e spettacolo, circenses e show. Se la vetrina accanto espone teste mozze, si teme assai di perdere clienti non facendo altrettanto. Nei video ultimi arrivati, per giunta, non ci sono neanche le teste mozze. Solo i mozzateste. In cerca di pubblicità, e intenzionati a partecipare alle celebrazioni dell’11 settembre. E non pagano neanche l’inserzione pubblicitaria. Non è il colmo?

Tutti i santi giorni di Michele Serra

Scrivere tutti i giorni, per anni, usando il materiale che la cronaca, la politica, il costume ci rovesciano addosso a ritmo forsennato. Scrivere cercando di rifare un poco di ordine, di ridare un minimo di significato alle notizie, agli umori pubblici e privati, alle proprie reazioni. Scrivere com…