Michele Serra: L'amaca di sabato 23 settembre 2006

26 Settembre 2006
Così a occhio, pare che gli spioni spiassero sì la politica, ma più ancora l’economia e la finanza. Chissà per conto di chi (diciamo: per conto di molti) sono state setacciate, per anni, miliardi di parole, nella speranza di intercettare notizie sui soldi, come pepite nella sabbia. Magari il problema, come avrebbero detto i nostri vecchi, è che nessuno lavora più. E una massa notevole di maturi faccendieri, e giovani affaccendati, cerca di spremere quattrini negli stranissimi modi di quest’ultima fase del capitalismo, speculazioni, trasfigurazioni, strizzature, prelievi volanti, suzioni underground~ è molto importante avere buone informazioni, sapere in quali paraggi volano le nubi di quattrini, chi sta fregando chi, come buttano le cose in Borsa, e dunque le orecchie si fanno gigantesche, come radar che perlustrano l’etere nella speranza di captare la notizia buona. I soldi a gogò potrebbero annidarsi ovunque, tranne che laddove li si è sempre cercati, cioè nel lavoro. Questa nuova corsa all’oro spiega come sia possibile che qualcuno abbia il mandato di intercettare per ore, per giorni, per anni, le noiosissime ciance del tycoon con il giornalista, del consigliere delegato con la segretaria~ O per ricattarli, o per salire in tempo sul loro trenino speculativo. Ma non è meglio lavorare? Non si farebbe meno fatica, tutto sommato.

Tutti i santi giorni di Michele Serra

Scrivere tutti i giorni, per anni, usando il materiale che la cronaca, la politica, il costume ci rovesciano addosso a ritmo forsennato. Scrivere cercando di rifare un poco di ordine, di ridare un minimo di significato alle notizie, agli umori pubblici e privati, alle proprie reazioni. Scrivere com…