Michele Serra: L'amaca di mercoledì 4 ottobre 2006

04 Ottobre 2006
Si capisce che i soldi sono importanti, eccome. Specie se non se ne hanno molti. Eppure, colpisce lo spettacolo (ricorrente) della impetuosa reazione di ceti e individui di fronte a qualunque spostamento di aliquote fiscali, o ritocco dei redditi. Come se la sensibilità politica delle persone constasse, oramai, solamente di una tignosa e addolorata contabilità. Cinquecento o mille euro all’anno in meno o in più incidono sulle nostre vite più (per esempio) dell’aria velenosa che respiriamo? (Milano, in questi giorni, è una gabbia letale). Incidono di più della pessima qualità dei rapporti civici, in comunità deteriorate? O della maleducazione dilagante, della violenza in polvere che respiriamo insieme al resto? O della vita di merda che milioni di persone si infliggono per raggranellarli, quegli euro? Non se ne parla più. Tutto è dato per scontato. Solo i quattrini riescono ancora a dare un tono udibile alla politica, che altrimenti è muta di fronte a una cittadinanza di sordi. Così, stamattina o domattina o quando vi pare, negli ingorghi purulenti che ci trasportano come mandrie a lavorare nelle città, faremo di conto, minuziosamente, con le mani al volante, su quanto ci resta, quanto ci tolgono, quanto ci servirebbe. Ma per farne che cosa, per andare dove, per essere chi? Queste sono domande che abbiamo smesso di farci da un tempo così lungo che fa paura solo pensarci.

Tutti i santi giorni di Michele Serra

Scrivere tutti i giorni, per anni, usando il materiale che la cronaca, la politica, il costume ci rovesciano addosso a ritmo forsennato. Scrivere cercando di rifare un poco di ordine, di ridare un minimo di significato alle notizie, agli umori pubblici e privati, alle proprie reazioni. Scrivere com…