Michele Serra: L'amaca di sabato 4 novembre 2006

06 Novembre 2006
La parola definitiva su questa finanziaria l’ha detta ieri Altan sulla prima pagina di questo giornale. Sfinito, l’omino mette mano al portafogli e dice: ‟Mi dica quant’è e facciamola finita”. Passerà alla storia come la manovra di governo peggio comunicata e peggio gestita di tutti i tempi. Con il comico accavallarsi, sulle pagine dei quotidiani e nei tigì, di tabelle che ritoccano quotidianamente cilindrate, bolli, kilowatt, tasse di successione, e riportano emendamenti, patteggiamenti, ritocchi, codicilli quanti ne bastano a non capirci un’acca. E tutto questo da un tempo che è, oramai, lungo mesi, con le prime tracce di questo puzzle incomponibile apprese sotto l’ombrellone, e gli ultimi strascichi (forse) dopo le prime nevi. Difficile dire, anche, chi sia il primo responsabile di questa Caporetto della chiarezza, di queste traveggole burocratiche che sovrappongono ogni giorno cifre alle cifre. L’impressione, così sui due piedi, è di una sorta di responsabilità ambientale, con politici funzionari amici e giornalisti che si scambiano notizie illazioni e pettegolezzi, tutto al ristorante o in piazza, e carte ancora riservate, manovre ancora abbozzate che vengono vendute a tocchi. La maggioranza, comunque, quanto a autorevolezza e riservatezza ne esce con le ossa rotte. Per sapere quali ossa, e rotte come, bisogna aspettare il prossimo comunicato che rivede il numero delle ossa e delle fratture.

Tutti i santi giorni di Michele Serra

Scrivere tutti i giorni, per anni, usando il materiale che la cronaca, la politica, il costume ci rovesciano addosso a ritmo forsennato. Scrivere cercando di rifare un poco di ordine, di ridare un minimo di significato alle notizie, agli umori pubblici e privati, alle proprie reazioni. Scrivere com…