Michele Serra: L'amaca di mercoledì 20 dicembre 2006

20 Dicembre 2006
Sono davvero una moltitudine gli ex socialisti che stanno aiutando Gianfranco Fini a riprogettare la destra italiana. È una buona notizia, perché rinforza il campo democratico, conferendo al partito conservatore più importante d’Italia energie nuove, e sicuramente antifasciste. Non cessa di stupire, tuttavia, la frequenza e la facilità con le quali la diaspora craxiana approda a destra. In tempi di così febbrile e minuziosa revisione storica sarebbe interessante studiare, al di sopra delle inevitabili passioni e inimicizie, le ragioni culturali e sociali del craxismo. Non basta l’anticomunismo per afferrare il nocciolo di un’esperienza politica che ha fatto da indispensabile humus a Berlusconi, cioè al leader più di destra della storia repubblicana, e oggi fornisce uomini e idee, in pari misura, a Forza Italia e ad Alleanza Nazionale. Non basta neanche Tangentopoli, come concausa, a giustificare un così inesausto rancore per il campo naturale dei socialisti, la sinistra: tra l’altro, finirono in galera (checché ne dicano le ricostruzioni bugiarde) anche molti comunisti, alla faccia della vulgata faziosa sulle "toghe rosse". E allora? E allora, forse, in quella ormai lontana officina politica che fu il craxismo, esistevano già gli elementi costitutivi dell’attuale scelta: "conservatrice", e lo dice Fini, legittimamente orgoglioso.

Tutti i santi giorni di Michele Serra

Scrivere tutti i giorni, per anni, usando il materiale che la cronaca, la politica, il costume ci rovesciano addosso a ritmo forsennato. Scrivere cercando di rifare un poco di ordine, di ridare un minimo di significato alle notizie, agli umori pubblici e privati, alle proprie reazioni. Scrivere com…