Michele Serra: L'amaca di sabato 23 giugno 2007

26 Giugno 2007
‟In Italia c’è il monopolio culturale dei Verdi”. Questa non l’avevamo ancora sentita. È una variante bizzarra della buona vecchia "egemonia culturale comunista", con un surplus di accanimento sadico contro un movimento ambientalista così gracile, e così di nicchia, da poter contare sul due per cento dei voti (quando va bene). A sparare sulla Croce Rossa è l’economista Renato Brunetta, che secondo la classica regola della destra nostrana parla sempre come se la sua voce provenisse da una eroica catacomba, o da un esilio secolare. Anche quando esprimono concetti stradetti, idee diffuse in ogni bar e in ogni rione, l’espressione del volto e il tono di questi popolari conformisti è quello della minoranza perseguitata e incompresa. Tale è parso il Brunetta, che presentava il suo libro (‟Verdi fuori, rossi dentro”, tutto un programma) in un telegiornale, ma con l’accorata gravità di chi sta parlando da una segreta, tra il clangore delle catene e lo squittio dei ratti famelici. Brunetta ha ripetuto pari pari il programma del Governo Mondiale, ovvero del capitalismo in trionfo, e cioè che il protocollo di Kyoto è una fesseria, che l’inquinamento c’entra niente con il clima, che le menate ambientaliste sono solo ideologia. Fa parte della lobby globale vincente, quella dei liberisti. Ma (che talento!) pareva Nelson Mandela durante l’ora d’aria.

Tutti i santi giorni di Michele Serra

Scrivere tutti i giorni, per anni, usando il materiale che la cronaca, la politica, il costume ci rovesciano addosso a ritmo forsennato. Scrivere cercando di rifare un poco di ordine, di ridare un minimo di significato alle notizie, agli umori pubblici e privati, alle proprie reazioni. Scrivere com…