Michele Serra: L'amaca di sabato 26 luglio 2008

29 Luglio 2008
Leggo e rileggo le cronache dell’affare Telecom, provo a dipanare il viluppo di calunnie, ricatti, verità taroccate, di trovarne il bandolo logico, e non riesco a venirne a capo. Come accadeva, da studente, per certe materie a me ostiche, non è neanche una questione di svogliatezza: è proprio un blocco mentale, un rifiuto di capire. Quando parla uno come Tavaroli, sento che le sue parole provengono da un mondo che mi è totalmente alieno. E’ il mondo torbido, intrigante, per definizione biforcuto dove lo scopo di ogni atto, di ogni parola, è il controllo degli altri, la manipolazione della realtà, la subordinazione forzata delle persone al concetto ripugnante che nessuno è innocente, e soprattutto ognuno ha il suo prezzo.
Immagino che in ogni paese del mondo le lotte di potere abbiano anche un livello occulto. Da noi, che siamo il Paese della P2, della strategia della tensione, dei servizi deviati, ora anche della privatizzazione dello spionaggio, la storia insegna che quel livello ha un ruolo abnorme. Patologico. Ciò che avviene alla luce del sole è sempre sospettabile di essere solo la piccola parte emersa di una guerra di potere in larga misura sommersa. I dietrologi prosperano, in Italia, come capiterebbe agli psichiatri in un paese di pazzi.

Tutti i santi giorni di Michele Serra

Scrivere tutti i giorni, per anni, usando il materiale che la cronaca, la politica, il costume ci rovesciano addosso a ritmo forsennato. Scrivere cercando di rifare un poco di ordine, di ridare un minimo di significato alle notizie, agli umori pubblici e privati, alle proprie reazioni. Scrivere com…