Michele Serra: L'amaca di martedì 5 agosto 2008

05 Agosto 2008
In tempi di recessione, non ci sarebbe niente di grave e vergognoso in un governo che non riesce ad abbassare le tasse. Gravissimo e vergognosissimo, però, è che Berlusconi e i suoi l’abbiano promesso e ripromesso in campagna elettorale, ben sapendo che non avrebbero potuto mantenere gli impegni. Per mesi abbiamo udito i cori mediatici e politici su Visco vampiro, Padoa-Schioppa affamatore, Prodi che "mette le mani nelle nostre tasche". I loro successori non sono stati in grado (come era ovvio) di allentare la pressione fiscale, ma pur non essendo cambiato di una virgola l’esborso dei contribuenti (a parte l’Ici, che adesso si paga con l’aumento delle tasse locali…) quel coro è cessato come per incanto. Si vede che le nostre tasche reagiscono diversamente a seconda delle mani che le frugano: quelle di Tremonti devono essere manine di fata.
Per spiegare l’improvviso ammutolimento dei media non basta (anche se conta) sapere che una buona percentuale di giornalisti e di testate è alle dipendenze dirette del premier: scandalo del quale dovremmo ricordarci ogni mattina appena svegli. Conta, evidentemente, anche l’evidente ripresa dell’evasione fiscale, che serve da tacito ammortizzatore tra un elettorato disinvolto e il suo governo di riferimento. Era così anche ai tempi della Dc. Vent’anni sono passati per niente.

Tutti i santi giorni di Michele Serra

Scrivere tutti i giorni, per anni, usando il materiale che la cronaca, la politica, il costume ci rovesciano addosso a ritmo forsennato. Scrivere cercando di rifare un poco di ordine, di ridare un minimo di significato alle notizie, agli umori pubblici e privati, alle proprie reazioni. Scrivere com…