Michele Serra: L'amaca di domenica 12 luglio 2009

13 Luglio 2009
Dopo l’amico Bush, ecco l’amico Obama. La differenza politica tra i due è tra le più rilevanti mai registrate in democrazia. Il secondo, quasi in ogni campo, sta facendo l’esatto contrario del primo. Ma il signor B si dichiara entusiasta di entrambi. Se ne deduce che è favorevole alla guerra ma anche alla pace, al liberismo ma anche al welfare, alla destra religiosa ma anche alla sinistra laica, alla sanità solo per i ricchi ma anche alla mutua per i poveri, ai petrolieri texani ma anche ai liberal bostoniani, eccetera. Si scopre infine che il "ma anche" satiricamente rinfacciato a Veltroni conosce il suo vero trionfo in Berlusconi, per il quale la politica è a malapena un pretesto per contrarre amicizia con capi di Stato assortiti: le cui idee sono una trascurabile parentesi, non tale da poter guastare il clima a cena.
La deplorevole brevità dei tempi storici gli impedisce di inserire nella sua collezione di amici anche un imperatore atzeco e un capo unno (tra gli antichi) e un re cyborg (tra i posteri). Sarebbe stato buon amico di Churchill ma anche di Hitler, di Stalin ma anche di Roosevelt, di Robespierre ma anche di Luigi XVI, se il dottor Scapagnini avesse trovato la maniera di allungargli la vita anche a ritroso.

Tutti i santi giorni di Michele Serra

Scrivere tutti i giorni, per anni, usando il materiale che la cronaca, la politica, il costume ci rovesciano addosso a ritmo forsennato. Scrivere cercando di rifare un poco di ordine, di ridare un minimo di significato alle notizie, agli umori pubblici e privati, alle proprie reazioni. Scrivere com…