Michele Serra: L'amaca di domenica 30 agosto 2009

02 Settembre 2009
Per fare uscire dai gangheri i vescovi italiani (fin qui ben felici di chiudere gli occhi sull’intera gamma dei vizi capitali, in cambio di un governo obbediente sulla bioetica e generoso con la scuola privata) ci voleva proprio la sprangatura mediatica del direttore dell’Avvenire. Nel suo piccolo, anzi nel suo infimo, una specie di delitto Matteottia mezzo stampa, con il Capo scavalcato e spiazzato dallo zelo punitivo dei suoi arditi. Speriamo solamente che in un Paese già parecchio arrugginito nei suoi meccanismi democratici, nessuno pensio speri che spetti ai vescovi il ruolo di ultimo baluardo contro il signor B. Vorrebbe dire che non c’è alcun margine, alcuna speranza di un’alternativa politica, niente di limpido e di partecipato, e che davvero sono i Palazzi (il Vaticano lo è, eccome) il solo motore della politica e del potere. Un gioco tutto interno ai «do ut des», all’etica come merce di scambio, al complicato baratto tra l’appoggio politico al più pagano dei leader e una «politica per le famiglie» che leniscai maldipancia del clero. Se il futuro sarà deciso all’interno di questo circuito molto opaco, oltre che bolliti siamo anche fritti.

Tutti i santi giorni di Michele Serra

Scrivere tutti i giorni, per anni, usando il materiale che la cronaca, la politica, il costume ci rovesciano addosso a ritmo forsennato. Scrivere cercando di rifare un poco di ordine, di ridare un minimo di significato alle notizie, agli umori pubblici e privati, alle proprie reazioni. Scrivere com…