Quando Paulo vede suo padre Carlos nella bara, tutto ben vestito, cravatta
compresa, scoppia in una risata isterica. Per anni, infatti, Carlos ha dominato
la vita notturna dei night club di Lisbona come la star delle Drag Queens, ed
era assolutamente soddisfatto del suo ruolo in questo mondo a parte. Anche Paulo
subiva il fascino di quella vita e, in particolare, di Rui, il grande amore del
padre, l’ultimo dei suoi fidanzati. Omosessuale, eroinomane, è Rui ad aver
iniziato alla droga il giovane Paulo e viene trovato morto vicino al cadavere di
Carlos, che ha deciso di suicidarsi su una spiaggia. In un furore allucinato
Paulo ricostruisce la propria vita, il matrimonio dei genitori, finito
inevitabilmente in una separazione, il mondo dei genitori adottivi, borghesi e
placidi, il suo tentativo di disintossicarsi non ancora concluso… Ma non è
solo Paulo ad aver voce in questo romanzo, che ospita anzi le verità di molti
personaggi la cui riuscita è a dir poco perfetta, tanto per la loro aderenza al
reale quanto per la costruzione minuziosa dei loro caratteri: Judite, la madre,
divisa nei confronti del marito tra amore, tenerezza e odio; il signor Couceiro,
il padre adottivo cui è morta la figlia; Gabriela, una ragazza che lavora in
ospedale e che guarda dall’esterno questo strano gruppo di famiglia. Un
torrente di parole, storie che si incrociano come se a raccontarle fosse un coro
disarmonico fatto di confessioni e bisbigli, grida sguaiate e lamenti, il
falsetto di uno spettacolo di travestiti, l’agghiacciante vocalizzo di chi è
nel vortice della droga e, in più, il freddo rapporto di polizia, la diagnosi
medica, il rancore dei vivi e quello dei morti.