Quest'opera di W. Koehler rimane centrale di quel complesso movimento di pensiero (introdotto in Italia da C. Musatti) che, traendo origine dalle ricerche filosofico-scientifiche dei Romantici e di Goethe, trovò, tra il 1910 e il 1920, precise formulazioni sperimentali, per esempio nella fenomenologia, e che si chiamerà "gestaltismo". Il problema iniziale è, com'é noto, quello del momento totalizzante, organico, nella percezione umana. La trattazione sistematica comporta una critica del meccanicismo e perfino del behaviorismo in psicologia, la confutazione del concetto di introspezione, e conduce a una teoria dinamica dell'organizzazione sensoriale, punto fermo della nostra cultura, ricco di implicazioni che interessano oltre che la psicologia scientifica e la filosofia, perfino la letteratura, la pittura, la grafica, per non dire della spontanea vita quotidiana.