Antonio Albanese racconta il suo primo romanzo.
"Il desiderio di scrivere questo romanzo arriva da molto lontano, dal ricordo sbiadito di uno zio che, quando ero bambino, mi raccontò la sua fuga da un campo di...
Si possono abbandonare il proprio padre e la propria madre? Si può sbattere la porta, scendere le scale e decidere che non li si vedrà più? Mettere in discussione l’origine, sfuggire alla sua stretta?
Dopo dieci anni sottratti al logoramento di una violenza sottile e
pervasiva tra le mura di casa, finalmente un figlio può voltarsi e
narrare la sua disgraziata famiglia e il tabù di questa censura “con la
forza brutale del romanzo”. E celebrare così un lacerante anniversario:
senza accusare e senza salvare, con una voce “scandalosamente calma”,
come scrive Emmanuel Carrère a rimarcarne la potenza implacabile.
Il
racconto che ne deriva è il ritratto struggente e lucidissimo di una
donna a perdere, che ha rinunciato a tutto pur di essere qualcosa agli
occhi del marito, mentre lui tiene lei e i figli dentro un regime in cui
possesso e richiesta d’amore sono i lacci di un unico nodo.
L’isolamento stagno a cui li costringe viene infranto a tratti dagli
squilli di un apparecchio telefonico mal tollerato, da qualche sporadico
compagno di scuola, da un’amica della madre che viene presto
bandita.
In questo
microcosmo concentrazionario, a poco a poco si innesta nel figlio, e nei
lettori, un desiderio insopprimibile di rinascita – essere sé stessi,
vivere la propria vita, aprirsi agli altri senza il terrore delle
ritorsioni. Con la certezza che, per mettersi in salvo, da lì niente può
essere salvato.
L’anniversario è
prima di tutto un romanzo di liberazione, che scardina e smaschera il
totalitarismo della famiglia. Ci ferisce con la sua onestà, ci disarma
con il suo candore, ci mette a nudo con la sua verità. È lo schiaffo
ricevuto appena nati: grazie a quel dolore
respiriamo.
Dieci
anni fa, quel giorno, ho visto i miei genitori per l’ultima volta. Da
allora ho cambiato numero di telefono, casa, continente, ho tirato su un
muro inespugnabile, ho messo un oceano di mezzo. Sono stati i dieci
anni migliori della mia vita.
Andrea Bajani è nato a Roma nel 1975. È autore, fra gli altri, dei romanzi Cordiali saluti (Einaudi 2005), Se consideri le colpe (Einaudi 2007, Feltrinelli UE 2021; premi Super …