Descrizione
Aprire un cassetto, una scatolina rossa, una bella cassapanca coi piedi di leone, un’angoliera – tutti oggetti che stavano nella vecchia casa di famiglia – e trovarci dentro “un richiamo come all’indietro”. Un richiamo a un passato ricevuto in eredità ma di cui il cinquantenne Ugo ha solo pochi ricordi: la casa di Guzzano, un tempo piena di vita ma già vuota dopo la sua nascita, già solamente casa di vacanze, e poi la zia Bruna, la zia Maria, la zia Fila, il nonno, lo zio Renato, lo zio Arrigo…
Di fronte a questo vuoto, a questo buco impossibile da riempire ma che è ormai necessario attraversare, Ugo non può che inventarsi il proprio modo per creare “un piccolo centro d’ordine in mezzo alle forze del caos”. E il modo che si inventa è raccontare. Allora ecco che dal passato sorgono frammenti, piccole avventure, le corse in macchina con il nonno, l’aia di notte, il favo dei calabroni nel sottotetto, l’amore alla falsa diga del Limentra, visi in penombra, frasi che ritornano, che non si è mai finito, sembra ieri, forza e coraggio. Ma soprattutto emozioni, piccole angosce, malinconie, un po’ di sollievo. Sennonché chi racconta ha l’abitudine di evitare, di scantonare, di “slaterare”, perciò alle emozioni sigillate dentro a quei cassetti antichi arriva piano e slaterando, appunto, parlando di chi ha conosciuto appena per arrivare infine alla perdita dei genitori: allo smantellamento degli affetti più cari. “E altri smantellamenti ci saranno ancora, nell’universale e continuo smantellamento di tutte le cose.”
Con una comicità intrisa di nostalgia, Ugo Cornia affronta il “mistero grande delle emozioni” attraverso un romanzo nutrito di scarti spiazzanti e docili riprese, restituendoci le contraddizioni e le seducenti insensatezze del nostro mondo interiore.
“Inventi un piccolo centro d’ordine in mezzo alle forze del caos, che ti fa arrivare in salvo.”
Recensioni d'autore
-
I libri di Cornia sono sempre un viaggio di ritorno verso casa.
-
Esplorazione tra memoria e paura della morte che, partendo dalle emozioni più piccole, dimenticate e lontane, apre le porte alle grandi emozioni.
-
Forse è un cerchio che si chiude. Forse si tratta di un nuovo inizio. Sicuramente il nuovo romanzo di Ugo Cornia rappresenta una tappa importante, e un po' spiazzante per il lettore, nel percorso evolutivo dello scrittore.
-
Un altro dei piccoli trattati deliziosamente filosofici a cui lo scrittore modenese ci ha abituato.
-
La scrittrice Teresa Ciabatti consiglia "Buchi": «Un romanzo allegro e malinconico, comico e dolente, perché si muove sull'indecisione».
-
Un libro molto bello che rivela le fratture, le mancanze, i buchi appunto, che stanno dentro, sotto, la prosa dello scrittore modenese.
-
Cornia è da tempo una "certezza" della letteratura italiana.
-
Una continua, invenzione di stile: la più notevole, ultimamente prodotta nella nostra lingua.
-
Da qui escono cose, oggetti. Da questi escono ricordi. Da questi partono frecce che arrivano fino all'altra sponda, che è quella del presente. I libri di Cornia sono sempre un viaggio di ritorno verso casa.
Conosci l’autore
Ugo Cornia
Ugo Cornia è nato a Modena nel 1965. Suoi racconti sono apparsi su “Il Semplice”. Ha pubblicato con Sellerio i romanzi Sulla felicità a oltranza (1999), Quasi amore (2001), Roma (2004) e Le pratiche del disgusto (2007); ha pubblicato inoltre: Modena è piccolissima (edt, 2009; con Giuliano Della Casa;), Operette ipotetiche (Quodlibet, 2010), Autobiografia della mia infanzia (Topipittori, 2010) e Sono socievole fino all’eccesso. Vita di Montaigne (Marcos y Marcos, 2015). Per Feltrinelli sono usciti: Le storie di mia zia (2008), Il professionale. Avventure scolastiche (2012), Animali (2014), Buchi (2016) e Favole da riformatorio (2019).
Extra
Dettagli
- Marchio:
- FELTRINELLI
- Data d’uscita:
- Maggio, 2016
- Collana:
- I Narratori
- Pagine:
- 96
- Prezzo:
- 10,00€
- ISBN:
- 9788807031984
- Genere:
- Narrativa