Descrizione
Non c’è stata alcuna “fine della storia”, nessuna affermazione globale della democrazia liberale. Piuttosto, assistiamo a una grande regressione. Mentre lavoro, ricchezza e stabilità si assottigliano pericolosamente nelle società occidentali, la retorica della sicurezza prende il posto della rivendicazione dei diritti umani e civili e i principi di cooperazione transnazionale sono sostituiti da violenti appelli per il rafforzamento della sovranità degli stati, come “Make America Great Again!” e “Les Français d’abord!”. I flussi migratori diretti verso i paesi dell’Unione europea aumentano giorno dopo giorno. La crisi economica, forse, non è mai finita. E improvvisamente ci troviamo di fronte alla necessità di misurarci con alcuni fenomeni che credevamo appartenere a un’epoca passata: l’ascesa di partiti nazionalisti come il Front National francese, l’imporsi di una demagogia come quella impersonata da Donald Trump, le tendenze autoritarie che attraversano l’Europa centrale e orientale, un’ondata di xenofobia e odio, la brutalizzazione del discorso pubblico, l’inversione protezionistica della Brexit.
Di fronte a questi fenomeni dobbiamo prendere atto che tutti gli strumenti che consideravamo efficienti per affrontare le crisi si sono esauriti. È questa la denuncia di quindici grandi intellettuali da tutto il mondo, da Bauman a Žižek, da Arjun Appadurai a Paul Mason, che ragionano insieme per scoprire e analizzare le radici di questa involuzione, e cercano di inserirla nel suo contesto storico, di tracciare gli scenari possibili e di ideare le strategie per contrastare le tendenze inquietanti che stanno dando forma a un mondo nel quale non vogliamo vivere. Quindici voci diverse e autorevoli, riunite per la prima volta in un libro che fornisce le coordinate necessarie per orientarsi nel nostro tempo.
Il nostro è il tempo di una grande regressione. Quindici grandi intellettuali lanciano una sfida globale: creare una nuova narrazione, capace di interpretare il presente. “I problemi che oggi abbiamo di fronte non ammettono bacchette magiche, scorciatoie e cure istantanee, ma richiedono niente meno che un’altra rivoluzione culturale. Servirà un’autentica visione globale a lungo termine – e tanta pazienza.” Zygmunt Bauman
Recensioni d'autore
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Un libro collettaneo ricchissimo.
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Indagine sui segnali deboli del futuro.
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Questo libro agile e di larga lettura presenta una sua identità specifica, a tratti emotiva, tra catastrofismo e volontarismo. L’idea che lo ispira è il declino dell’occidente, «decisamente regredito, lasciandosi alle spalle una serie di standard di vita faticosamente conquistati e ritenuti ormai consolidati». Ad essere regredito è il mondo dei valori del cosmopolitismo e dell’illuminismo, e dell’apertura della mente e delle frontiere che lo caratterizzava. Una cultura nobile che ci ha guidato fino a quando il mondo era diviso in zone di influenza (la Guerra fredda) e la sovranità aveva il potere di fare scelte economiche e sociali e pattugliare le frontiere.
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Chiusura in se stessi, affermazione di demagoghi autoritari, diffusione su scala mondiale di una specie di sessantotto alla rovescia: il mondo sembra sprofondato in una grande regressione. Il momento che attraversiamo è così critico che un giovane editore tedesco ha avuto l'idea di mobilitare quindici intellettuali di tutto il mondo per offrire degli strumenti di riflessione su questa situazione e per cercare di trovare dei rimedi.
Conosci l’autore
AA. VV.
Extra
Dettagli
- Marchio:
- FELTRINELLI
- Data d’uscita:
- Maggio, 2017
- Collana:
- Campi Del Sapere
- Pagine:
- 240
- Prezzo:
- 19,00€
- ISBN:
- 9788807105289
- Genere:
- Saggistica, Università
- Curatore:
- Heinrich Geiselberger
- Traduttore:
- Massimiliano Guareschi
- Traduttore:
- Francesca Pe'
- Traduttore:
- Marco Solinas
- Traduttore:
- Pietro Terzi