È un fallimento essere divertenti. Intervista a César Aira
‟Si dice che sono un umorista, che i miei libri sono pieni di humour. Ma lo humour nei miei libri è assolutamente involontario. La gente ride quando io avevo l’intenzione di scrivere qualcosa di serio. Detesto lo humour in letteratura. L’unico consiglio che do ai giovani scrittori è di rifuggire dallo humour perché è una tentazione pericolosa. Che non gli succeda come a molti, che invecchiano e muoiono senza aver mai parlato di niente di serio. Lo humour è facile e presenta l’inconveniente di dipendere troppo dall’effetto che produce. Se non produce il suo effetto, cade nel vuoto. E anche se produce oggi l’effetto voluto, magari smetterà di farlo domani. Sfortunatamente devo riconoscere che la mia opera è impregnata di humour. Forse si tratta di un grave fallimento.”
Mangiare bene spendendo poco? Impossibile. Intervista ad Allan Bay
Se il cibo è il messaggio, Allan Bay sa comunicarlo benissimo: classe 1949, piemontese per tre quarti, napoletano per il restante, milanese d’adozione, ha fatto di una passione nata da ragazzo - la cucina - un mestiere (il successo, che ha soppiantato quelli - manager consulente - che faceva prima per vivere. Si definisce ‟un ghiottone”, è cuoco, critico gastronomico, scrittore prolifico, autore di 5.677 ricette. Ha pubblicato libri che gli hanno dato più successo: è a quota cinque, essendo essendo appena uscito 77 ricette perfette, ma i due d’esordio, ossia Cuochi si diventa (1 e 2), sono dei long seller da 300 mila copie ciascuno.
Piccoli brocchi crescono. Intervista a Jonathan Coe
‟Il fatto e che la gente come Paul si riprende sempre. Guarda Michael Usborne. Dopo che ha fatto schiantare la societa che dirgeva e si è lanciato col paracadute arraffando un paio di milioni, tutti dicevano che era finito. e invece e tornato e dirige una maledetta azienda elettrica. Questa gente non è come il resto di noi. Sono invincibili, quelli lì”. Paul Trotter era il ragazzino più piccolo che a scuola tutti odiavano perché collsiderato di destra. Ora è un deputato e milita nel nel Labour di Tony Blair. È un bell'uomo sposato, ha due figlie, nessun senso dell’umorismo e un concetto della politica a dir poco utllltaristico. A favore di sé, ovviamente. Michael Usborne è un top manager di quelli specializzati in ‟liquidazioni”. Claire Newman è in vacanza con lui alle Cayman, e quando capisce che sta per silurare, dopo natale, naturalmente "solo" 146 impiegati, lo molla sull'isola. Paul e Michael appartengono alla nutrita truppa di personaggi di Circolo chiuso, l'ultimo romanzo di Jonathan Coe. I lettori più affezionati li riconosceranno subito, perché, questo libro e una fotografia a distanza di vent'anni del gruppo di giovani dibelle speranze che lo scrittore inglese aveva celebrato nel romanzo precedente, La banda dei brocchi.
Paolo Di Stefano e Tutti contenti: la presentazione e il reading
La presentazione a Milano con la partecipazione di Ferruccio De Bortoli e di Giuliano Gramigna critico letterario del "Corriere". Letture di Anna Nogara. L'evento si è tenuto presso La Feltrinelli di Piazza Piemonte a Milano il 12 novembre 2003.