‟La mia doppia sfida, narrativa e teologica”. Intervista a Gennaro Matino

‟La mia doppia sfida, narrativa e teologica”. Intervista a Gennaro Matino

Angelo per un giorno nasce ‟dal bisogno di trovare nuove strade e frontiere per parlare agli uomini nella loro diversità, per comunicare il vangelo in un mondo che cambia attraverso un linguaggio non presuntuosamente autorefererenziale, ma incarnato nella realtà e nella mia vita di uomo di speranza, prima ancora che di fede. Le persone, oggi, più che la fede cercano la speranza, la gioia della progettualità spenta dalla disperazione e dalla depressione dilaganti. Ho pensato che il linguaggio di un genere narrativo potesse toccare più direttamente il cuore delle persone, provocando domande su Dio ma senza per forza nominarlo, soltanto con riferimenti concreti e immediati alla vita della gente. Un discorso, insomma, non confessionale ma universale, aperto alla sfida dell’unità.”

Bollea: ‟Gli alberi? Moneta ecologica”

Bollea: ‟Gli alberi? Moneta ecologica”

‟Ecco, io ho imparato molto vedendo i bambini fra gli alberi. Una volta una bimbetta mi ha insegnato che sanno parlare. Gli ho chiesto: ‟Ma come parlano?, Posso sentirli ora?”. ‟Vedi” - mi ha risposto - al mattino non bisogna svegliare gli alberi, perché hanno dormito tutta la notte per proteggerci. Quindi sono stanchi, bisogna aspettare… però se metti l’orecchio sulla corteccia e ascolti in silenzio, dopo lui parla! È vivo e anch’io e anche te”. Questa grande lezione mi è rimasta nel cuore. L’albero è vita nel cuore e nella mente dei bambini. […]Chi produce ossigeno deve essere pagato. Noi respiriamo ossigeno prodotto dalle foreste equatoriali e tropicali. Il 30/40% di quello italiano viene dall’estero. Le Nazioni Unite devono pagare il surplus di produzione di ossigeno ad alcune Nazioni polmone. L’uomo può vivere senza petrolio, senza carbone, ma non senza albero, né senza polmone.”

Intervista a Nadine Gordimer su Sveglia!

Intervista a Nadine Gordimer su Sveglia!

Dice: ‟Le parole sono il mezzo che ho sempre usato per cercare di comprendere il mistero dell’esistenza”. Nadine Gordimer, 82 anni, rappresenta con Doris Lessing la voce femminile di lingua inglese della letteratura sudafricana. Da sempre la sua vita si identifica con la scrittura; quando era bambina leggeva tutto quello che le capitava a tiro e il suo primo racconto lo scrisse appena quindicenne. Anche il suo impegno politico e sociale contro ogni razzismo e ogni sopraffazione viene da lontano; almeno da quando ragazzina, lei figlia di padre lituano e di madre inglese, cominciò a comprendere che, nel suo paese, i neri erano stranieri senza diritti e senza difese. Da allora e per mezzo secolo ha combattuto l’apartheid; ha scritto racconti e romanzi tradotti in tutto il mondo e saggi e articoli che testimoniano il suo ruolo di eccezionale coscienza critica nel vecchio e nel nuovo Sud Africa e, nel 1991, ha vinto il premio Nobel per la letteratura. Il suo ultimo libro Get a life, Sveglia! nella versione italiana in uscita per Feltrinelli è una storia emozionante in cui si intrecciano problemi contemporanei e sentimenti. La salvaguardia della natura e il progresso economico, la lotta contro l’Aids e la complessità delle relazioni umane, ma anche la nuova povertà nel Sud Africa post-apartheid. Del suo romanzo più recente Nadine Gordimer parla volentieri - ‟l’inquinamento è un pericolo talmente enorme...” - mentre non vuole far cenno ai suoi progetti futuri. ‟Per scaramanzia”, assicura, perché ‟chi parla troppo di una storia, magari alla fine non la scrive”.

Aldo Garzia su Zapatero. Il socialismo dei cittadini

Aldo Garzia su Zapatero. Il socialismo dei cittadini

Non c’è solo Blair nell’orizzonte della sinistra riformista europea… I traguardi di Zapatero e le sue ‟zone grigie” nelle parole di Aldo Garzia.
La registrazione è avvenuta il 21 marzo 2006 presso la sede della coop. Sancho Panza di Varese.