
‟Il mio futuro è un mondo senza bambini". Liga parla del suo primo romanzo.
Il romanzo è ambientato nel 2179, ma non sono amante del genere. Volevo raccontare uomini e donne che vivono al rovescio
Si nasce al contrario, secondo i dettami del "Piano Vidor" che governa il mondo. Si nasce a novant´anni, o a settantanove, come accade al protagonista del romanzo, e si ringiovanisce pian piano, fino alla fine della propria vita, quando si arriva ad essere piccoli e incoscienti.
L’idea è che la gente viva al rovescio, che abbia quindi una vita in crescendo, che giorno per giorno è sempre meglio. Una vita in cui non c´è bisogno di preoccuparsi del futuro perché sai com´è, nella quale hai il tuo mestiere, hai un numero di adultèri programmati, non c´è malattia o incidente che ti possano togliere di mezzo prima della tua morte prevista.

Il video su Péter Esterházy e Harmonia caelestis
La registrazione in video della presentazione milanese di Harmonia caelestis con la partecipazione di Péter Esterházy. E una lettura recitata di Ugo Giacomazzi e Fabrizio Pagella, con musica di Massimo Betti, regia di Serena Sinigaglia. L'evento si è tenuto presso La Feltrinelli di piazza Piemonte, il 20 maggio 2003.

Intervista a Péter Esterházy: "La Storia? E' una di famiglia"
Negli anni Cinquanta i comunisti, che avevano requisito i possedimenti della famiglia Esterházy, rispondevano alle sue rivendicazioni sempre con la stessa frase: «Non vi restituiremo mai queste terre». Ma poi passarono gli anni, il regime si addolcì e offrì un indennizzo per il maltolto. Allora Péter Esterházy fece stampare dei volantini con scritto: «Non accetteremo mai la restituzione della terra». Questo scherzo, che gli costò un litigio con i suoi fratelli, è sintomatico del senso dell'humour dello scrittore ungherese, discepolo di Sándor Márai; e di questo humour è impregnato il suo romanzo Harmonia caelestis, in cui ripercorre diversi secoli di storia della sua famiglia. Una storia che, come accadrebbe per qualsiasi famiglia se ci mettessimo a indagare nel suo passato, ha pagine sia luminose, sia disgustose.
Esterházy ha 53 anni portati allegramente. Nativo di Budapest, mi dice non sentirsi legato a «nessun pezzo di terra» in particolare. E per completare la sua biografia, mi rivela: «Ho quattro figli, tutti della stessa moglie».

L´Europa di Freud e di Musil. Intervista a Péter Esterházy
Budapest - Per Péter Esterházy il 4 aprile è stato un giorno speciale. Era l´anniversario della "liberazione" dell´Ungheria dai nazisti, il passaggio da una dittatura ad un regime ad opera delle truppe sovietiche: ma in Italia esce il suo Harmonia caelestis, e in Germania arriva già in libreria il romanzo successivo, Edizione corretta. La prima opera nei paesi di lingua tedesca è stata accolta come uno dei capolavori del secolo, riscuotendo un clamoroso successo. Attraverso la saga della nobile famiglia Esterházy, una delle più importanti e frondose dell´aristocrazia mitteleuropea, il matematico divenuto scrittore rilegge le vicende continentali degli ultimi 700 anni. Il secondo romanzo è centrato invece sulla recente scoperta, da parte dell´autore, dell´attività taciuta di suo padre: informatore dei servizi segreti russi. Proprio il misterioso equilibrio tra le grandezze e le miserie, tra una antica civiltà e le sue costanti tragedie, tra i sogni e le delusioni, rivela il punto di osservazione da cui guarda oggi le cronache del mondo quello che viene considerato uno degli intellettuali di riferimento dell´Europa centrale.