
Intervista a Péter Esterházy: "La Storia? E' una di famiglia"
Negli anni Cinquanta i comunisti, che avevano requisito i possedimenti della famiglia Esterházy, rispondevano alle sue rivendicazioni sempre con la stessa frase: «Non vi restituiremo mai queste terre». Ma poi passarono gli anni, il regime si addolcì e offrì un indennizzo per il maltolto. Allora Péter Esterházy fece stampare dei volantini con scritto: «Non accetteremo mai la restituzione della terra». Questo scherzo, che gli costò un litigio con i suoi fratelli, è sintomatico del senso dell'humour dello scrittore ungherese, discepolo di Sándor Márai; e di questo humour è impregnato il suo romanzo Harmonia caelestis, in cui ripercorre diversi secoli di storia della sua famiglia. Una storia che, come accadrebbe per qualsiasi famiglia se ci mettessimo a indagare nel suo passato, ha pagine sia luminose, sia disgustose.
Esterházy ha 53 anni portati allegramente. Nativo di Budapest, mi dice non sentirsi legato a «nessun pezzo di terra» in particolare. E per completare la sua biografia, mi rivela: «Ho quattro figli, tutti della stessa moglie».

Stefano Benni al "Milano Film Festival"
Cinema, letteratura, Kubrick, immaginazione, fantasia, scrittura… e poi scrittori in ‟erba”, le paure dell’Occidente e… Berlusconi. Stefano Benni al ‟Milano Film Festival”.
Registrazione del 23 settembre 2005.

‟Il mio futuro è un mondo senza bambini". Liga parla del suo primo romanzo.
Il romanzo è ambientato nel 2179, ma non sono amante del genere. Volevo raccontare uomini e donne che vivono al rovescio
Si nasce al contrario, secondo i dettami del "Piano Vidor" che governa il mondo. Si nasce a novant´anni, o a settantanove, come accade al protagonista del romanzo, e si ringiovanisce pian piano, fino alla fine della propria vita, quando si arriva ad essere piccoli e incoscienti.
L’idea è che la gente viva al rovescio, che abbia quindi una vita in crescendo, che giorno per giorno è sempre meglio. Una vita in cui non c´è bisogno di preoccuparsi del futuro perché sai com´è, nella quale hai il tuo mestiere, hai un numero di adultèri programmati, non c´è malattia o incidente che ti possano togliere di mezzo prima della tua morte prevista.

La neve se ne frega, un futuro quasi perfetto. Liga parla del suo ultimo libro
"La lectio doctoralis la terrò sul 'tempo dell'emozione', un argomento che ha a che fare con la 'scrittura emotiva', di cui ha parlato molto Pier Vittorio Tondelli, che era un mio concittadino. La laurea che l'università di Teramo mi conferisce è per me un grande onore, ovviamente, anche perché mi consente di esaudire un desiderio di mio padre che non c'è più."