
Amos Oz e la Gerusalemme della sua infanzia. Un reading
Alla festa per i cinquant’anni della Feltrinelli Amos Oz ci racconta in ebraico la Gerusalemme della sua infanzia e Lella Costa ce la rende in italiano. L’evento si è svolto il 1° luglio 2005 alla libreria Feltrinelli di piazza Piemonte. Durante la serata Oz ha risposto, insieme a Daniel Pennac e Jonathan Coe, alla domande dei lettori.
Se vuoi ascoltare le risposte e i reading di Coe e Pennac clicca qui

Pacs, perché la Carta dice di sì. Intervista a Stefano Rodotà
Patti civili di solidarietà, la polemica impazza. E la posta in gioco non riguarda solo le unioni di fatto, ma più in profondità la concezione della famiglia, della sessualità, dei diritti fondamentali. Intervista a Stefano Rodotà.
‟Nella Costituzione italiana c'è l'articolo 29, che definisce la famiglia una ‟società naturale fondata sul matrimonio”, ma c'è anche l'articolo 2, che garantisce i diritti inviolabili dell'individuo ‟sia come singolo sia nelle formazioni sociali in cui si svolge la sua personalità”, nonché l'articolo 3, sul divieto di discriminazione per le condizioni personali dei cittadini. Mi pare evidente che i Pacs servono appunto a sanare alcune discriminazioni, e che le convivenze rientrino nelle ‟formazioni sociali” cui si riferisce l'articolo 2”.

Radu Mihaileanu e Moni Ovadia al ‟Festivaletteratura 2005” di Mantova
Radu Mihaileanu, il regista di Train de vie, su Vai e vivrai, il romanzo scritto con Alain Dugrand e nato insieme al film Va, vis et deviens presentato al 55° Festival internazionale di Berlino. Con lui Moni Ovadia. Si parla di falasha, di identità, di meticciato…

Un futuro tra fatica e speranza. Intervista a Suad Amiry
‟Credo che il progetto di Sharon sia di rafforzare la presenza israeliana nei Territori e nella città di Gerusalemme, e che non voglia rinunciare al Muro. Siamo in un momento delicatissimo per l'autorità palestinese: a Gaza si sta scatenando una lotta per il controllo del territorio. Ogni vuoto che viene lasciato, rischia di essere riempito dai fondamentalisti di Hamas. Qui manca tutto: scuole, ospedali, infrastrutture, e anche il minimo aiuto darebbe speranza al popolo palestinese. Perché un popolo senza speranza, che non ha nulla da perdere, rischia di cadere nell'estremismo e nella violenza”.