L´Europa di Freud e di Musil. Intervista a Péter Esterházy
Budapest - Per Péter Esterházy il 4 aprile è stato un giorno speciale. Era l´anniversario della "liberazione" dell´Ungheria dai nazisti, il passaggio da una dittatura ad un regime ad opera delle truppe sovietiche: ma in Italia esce il suo Harmonia caelestis, e in Germania arriva già in libreria il romanzo successivo, Edizione corretta. La prima opera nei paesi di lingua tedesca è stata accolta come uno dei capolavori del secolo, riscuotendo un clamoroso successo. Attraverso la saga della nobile famiglia Esterházy, una delle più importanti e frondose dell´aristocrazia mitteleuropea, il matematico divenuto scrittore rilegge le vicende continentali degli ultimi 700 anni. Il secondo romanzo è centrato invece sulla recente scoperta, da parte dell´autore, dell´attività taciuta di suo padre: informatore dei servizi segreti russi. Proprio il misterioso equilibrio tra le grandezze e le miserie, tra una antica civiltà e le sue costanti tragedie, tra i sogni e le delusioni, rivela il punto di osservazione da cui guarda oggi le cronache del mondo quello che viene considerato uno degli intellettuali di riferimento dell´Europa centrale.
La neve se ne frega, un futuro quasi perfetto. Liga parla del suo ultimo libro
"La lectio doctoralis la terrò sul 'tempo dell'emozione', un argomento che ha a che fare con la 'scrittura emotiva', di cui ha parlato molto Pier Vittorio Tondelli, che era un mio concittadino. La laurea che l'università di Teramo mi conferisce è per me un grande onore, ovviamente, anche perché mi consente di esaudire un desiderio di mio padre che non c'è più."
Stefano Benni al "Milano Film Festival"
Cinema, letteratura, Kubrick, immaginazione, fantasia, scrittura… e poi scrittori in ‟erba”, le paure dell’Occidente e… Berlusconi. Stefano Benni al ‟Milano Film Festival”.
Registrazione del 23 settembre 2005.
‟Il mio futuro è un mondo senza bambini". Liga parla del suo primo romanzo.
Il romanzo è ambientato nel 2179, ma non sono amante del genere. Volevo raccontare uomini e donne che vivono al rovescio
Si nasce al contrario, secondo i dettami del "Piano Vidor" che governa il mondo. Si nasce a novant´anni, o a settantanove, come accade al protagonista del romanzo, e si ringiovanisce pian piano, fino alla fine della propria vita, quando si arriva ad essere piccoli e incoscienti.
L’idea è che la gente viva al rovescio, che abbia quindi una vita in crescendo, che giorno per giorno è sempre meglio. Una vita in cui non c´è bisogno di preoccuparsi del futuro perché sai com´è, nella quale hai il tuo mestiere, hai un numero di adultèri programmati, non c´è malattia o incidente che ti possano togliere di mezzo prima della tua morte prevista.