Eugenio Borgna presenta L’attesa e la speranza
La presentazione de L’attesa e la speranza che si è svolta il 31 maggio 2005 alla libreria Feltrinelli di piazza Piemonte. All’evento ha partecipato Alberto Giannelli.
Paolo Di Stefano presenta Aiutami tu
‟Aiutami tu si inserisce in quel filone, che va dal Giovane Holden a Io non ho paura. È un filone sempre più presente nella letteratura italiana. Il ‟bambino cattivo” in genere si assume le responsabilità che non sanno prendersi i genitori, e forse la frequenza di questa figura nella letteratura contemporanea è il segno della debolezza della famiglia nella nostra società (del resto, anche il romanzo familiare è un genere in crescita negli ultimi anni: il caso di Franzen è solo uno dei più famosi). Il ‟bad boy” è un bambino costretto a crescere troppo in fretta per prendere il posto di un padre e una madre assenti, inadeguati o immaturi. Diventa cattivo perché non riesce a misurare e a contenere la propria emotività di fronte alla cattiveria del mondo. Pietro, come la mocciosa, qualche volta ha paura ma né l’uno né l’altro vuole ammetterlo. Più raramente hanno paura e lo dicono. Non sempre il loro sentimento della paura risponde ai nostri criteri, reagiscono in modo imprevedibile, come accade agli adolescenti: e finiscono per mostrare, di fronte a ciò che li minaccia, un coraggio e una coerenza che gli adulti - e per loro parleremmo di etica - non avrebbero.”
Intervista a Péter Esterházy su L’edizione corretta
C’è grande attesa per questo libro-rivelazione, cronaca sofferta di una scoperta sconvolgente fatta dallo scrittore per caso nel consultare gli archivi di Stato. Non è un romanzo, ma indubbiamente romanzesco è il colpo di scena su cui si basa: l’eroe di Harmonia, il "buon padre" di Péter, in gioventù nobile e fiero ufficiale degli Ussari dell’Impero e proprietario di mezza Ungheria, ridotto dopo l’occupazione delle truppe sovietiche a guadagnarsi il pane zappando la terra, era in realtà una spia del regime comunista. Un traditore, ha scritto senza mezzi termini il figlio, messo di fronte a una realtà insospettata che dissolve di colpo l’atmosfera di nostalgica rievocazione degli anni di splendida miseria passati durante il regime comunista così ben descritti nella seconda parte della sua grandiosa saga familiare. Suo padre non è una vittima eroica, suo padre è stato al servizio della polizia politica dal 1957 al 1980, ha compilato liste di aristocratici ungheresi, ha descritto i loro movimenti. Suo padre assurge a simbolo dei grandi rivolgimenti che hanno caratterizzato la storia del suo Paese (azzardo nel tentativo di superare le resistenze dello scrittore. Esterházy, è comprensibile, non ha molta voglia di parlare delle vicende penose che sono alla base del libro).
Pino Cacucci: intervista su Oltretorrente, reading e galleria di foto storiche
"L'insurrezione del 1922 fu un evento che vide la metà della popolazione di Parma, la Parma popolare, quella di Oltretorrente, gli artigiani, i contadini senza terra, schierarsi contro il fascismo..."
La libertà come avventura, lotta e memoria!
Intervista all'autore del romanzo, una galleria di foto storiche degli eventi e dei volti a Parma nel 1922 e il reading di Marco Baliani, registrato a Parma il 5 maggio 2003.