
La terza generazione dell'islam jihadista. Intervista a Olivier Roy
"Gli attentatori di Londra appartengono probabilmente a
una nuova generazione di jihadisti, che si richiamano ad al Qaeda ma non sono
mai passati per i campi di addestramento in Afghanistan o altrove". Lo
studioso Olivier Roy commenta a caldo la notizia che i responsabili delle
esplosioni di Londra sono kamikaze. Docente all'Ecole des Hautes Etudes en
Sciences Sociales e all'Institut d'Etudes Politiques di Parigi, Roy è autore di
diversi libri sul fenomeno del radicalismo islamico sia prima che dopo l'11
settembre, come Global Muslim. Le radici occidentali del nuovo islam,
e L'impero assente.
"Alcune misure di restrizione delle libertà passeranno sicuramente in modo rapido. Succederà come alla fine del XIX secolo, quando gli attentati compiuti dai movimenti anarchici hanno avuto come conseguenze un rafforzamento dei poteri repressivi di polizia. Ma alla fine non credo che i governi possono spingersi troppo oltre, senza suscitare una reazione della società civile".

Ivana Castoldi presenta Figli per sempre
Tutti noi abbiamo avuto modo di rivivere la nostra adolescenza, ripensando al ruolo assunto dai nostri genitori e a come il loro intervento sia stato in taluni casi essenziale per le nostre scelte. Ripensare ci permette di non rifare gli stessi errori nel rapportarci ai nostri figli precedente, alla fine condividono le stesse strutture emozionali. Un libro sull’adolescenza assolutamente nuovo sia nel racconto sia per il montaggio dei documenti.

Pier Aldo Rovatti su Logica del senso di Gilles Deleuze
Attraverso la filosofia, la letteratura, la psicoanalisi, Gilles Deleuze compie una ricognizione acuta e gaia tra i paradossi che formano la teoria del senso e le varie celebrazioni delle nozze tra il linguaggio e l’inconscio.
Pier Aldo Rovatti presenta un grande classico di Gilles Deleuze, a ottant’anni dalla nascita e a dieci dalla scomparsa del filosofo francese.

Ho messo una grande freccia con una indicazione: ‟Circolare”. Intervista a Paolo Nori
Da qualche tempo, sostiene Nori con la sua lingua solo in apparenza svagata, pare che miglior esito di un libro italiano sia diventare un film, meglio ancora uno sceneggiato. Quello che conta, infatti, è "il destino del cinema italiano, o dello sceneggiato televisivo italiano". Lo stato delle cose della cinematografia italiana non pare dei più felici, lo sceneggiato (che si chiama oggi fiction, ma Nori lo sa molto bene, e a bella posta usa una qualifica desueta) non sta molto meglio. Chi invece sta benissimo è appunto Paolo Nori, scrittore ipercolto, secondo una recente categoria dovuta a Mario Barenghi, e in quanto tale padrone del registro ironico e di quello stralunato, come fosse un Antonio Delfini magari meno ricco di famiglia, ma non meno desideroso di divertirsi. Fra i suoi romanzi, questo è appunto uno fra i più divertenti, oltre che fra i più linguisticamente sorvegliati. Nori ne ha parlato con Stilos.