
Ecco il nuovo libro di Daniel Pennac, Ecco la storia!
Ecco la storia è un romanzo aperto e composito, dove autobiografia e
invenzione si intrecciano fino a uno scambio totale. E' una riflessione
sull'identità, sul beffardo gioco di maschere della vita. Ma è anche un
raffinatissimo metaromanzo sui fattori che contribuiscono alla nascita dei
personaggi e delle storie.
Sarebbe la storia di un dittatore agorafobico. Ma è la storia del sosia di un
dittatore agorafobico. E la storia del sosia del sosia di un dittatore
agorafobico. E' la storia che ci racconta Pennac, è la storia del modo in cui
ce la racconta, è anche la sua storia. Ed è, soprattutto, la storia di tutti
noi.

Strana coppia nel nero inferno, La nuova Commedia di Piumini e Altan
Milosevic, Bossi, Agnelli, Vespa, Sgarbi, Alba Parietti, Vanna Marchi, Baget Bozzo, Michael Jackson, Andreotti, Taormina, Emilio Fede, Letizia Moratti, Craxi eccetera eccetera. sono tanti i dannati di questo remake della Commedia dantesca firmata da Roberto Piumini e illustrata da Francesco Altan. Vi diremo di più: ci sono anche tale Silvio - indovinate chi? -, D'Alema e persino Pantani ne La nuova Commedia, parodia rigorosamente scritta in terzine di endecasillabi ma - come tiene a pre-cisare lo stesso Piumini - "con un linguaggio non arcaico, non arcano, non accademico". Già, Roberto Piumini, questo autore in apparenza sornione, nativo di Edolo ma con frequen-tazioni e parentele varesine che, in una carriera letteraria costellata di poesie, traduzioni da Shakespeare e Browining, libri per ragazzi e per adulti, all'improvviso ti tira fuori un'invettiva ai fulmicotone, priva di sconti, tagliente e coraggiosa. Al suo fianco un grande illustratore come Altan. Personaggi non sempre riconoscibili i suoi, ma rigorosamente in bianco e nero, come si conviene all'invettiva, senza vie di mezzo. La Divina Commedia di Dante non viene ripresa nella struttura tripartita di Inferno, Purgatorio, Paradiso, ma nello spirito, nell'idea, nella versificazione. E poi c'è l'espediente letterario che si evince dalla premessa, in cui si immagina che i testi in questione, queste pagine piene di lava infernale e di rari sprazzi di paradiso, Dante le abbia scritte sotto l'effetto del "cocurnio", "fungo allucinogeno di perduta semenza", e che poi, una volta tornato lucido, rileggendole, ci abbia capito ben poco, vedendo nomi di personaggi a lui ignoti. Veggenza, anzi, pre-veggenza la sua, se è vero che tutti i bellimbusti mandati all'inferno sono personaggi del nostro tempo. Fra i pochi graziati dagli strali del nostro Dante-Piumini, Roberto Benigni, Pertini e Gandhi.

Fecondazione assistita tra proibizione e ignoranza. Intervista a Chiara Valentini
Mentre a livello politico infuriano le polemiche per la decisione del Governo di costituirsi in giudizio davanti alla Corte Costituzionale contro i referendum sulla fecondazione assistita, la legge 40/2004 di cui tanto si parla e che pochissimo si conosce, ne discutiamo con la giornalista Chiara Valentini che ha scritto un saggio illuminante, La fecondazione proibita con prefazione di Stefano Rodotà. "Mi sono accorta man mano che andava avanti la discussione sulla legge e si aggravavano gli scontri fra le diverse parti in causa, che sapevamo poco di fecondazione assistita. La prima bambina in provetta è nata nel '78, oggi ha 26 anni, e in Italia ci siamo trovati a parlare di fecondazione assistita come se fossero esperimenti da fantascienza. Invece si tratta di una realtà molto concreta: ce ne sono già un milione e mezzo circa al mondo, cinqantamila solo in Italia -ma qualcuno dice di più -, e i bambini in provetta continuano a nascere nonostante la posizione negativa della Chiesa. Addirittura paesi cattolici quanto e più dell'Italia come la Spagna, praticano ampiamente la fecondazione assistita in varie forme e tali nascite hanno una cornice di regole indispensabile".

Feltrinelli, cinquant’anni di avanguardia e mercato
‟Qualche anno fa ci siamo trovati di fronte a un’alternativa: avere delle librerie su un modello che avevamo inventato negli anni 60, che nel frattempo era stato giustamente copiato da tanti altri operatori, e avere quindi come punto di riferimento un pubblico particolare, peraltro in via d’invecchiamento, o cercare anche altre strade, più moderne, che rispondessero a una vocazione originale della Feltrinelli, cioè quella di non essere elitari. Abbiamo scelto la seconda, articolando una proposta di punti di vendita che vanno dalla libreria tradizionale al grande centro multimediale, alla "piazza" dove puoi trovare anche musica, cinema, un aperitivo… Questa casa editrice ha dato il contributo più vitale alla cosiddetta ‟egemonia culturale” della sinistra, pubblicando libri dissonanti, eretici e potenti proprio perché scomodi. Ora che l’egemonia culturale è di altro tipo, e addirittura viene posta la questione della libera informazione, è bene che la Feltrinelli continui il suo cammino, cercando di essere scomoda, irriverente, libera. Ma, al di là di una lettura fatta in termini di schieramenti, forse meriterebbe un ideale brindisi - visti i cinquant’anni - per la qualità che ha espresso e continua a esprimere. Perché continuare a pubblicare libri non è mica facile, oltre a non essere il business del secolo”.