
Allan Bay: ‟Calma e passione, la ricetta giusta”
‟La cucina? Una passione, da sempre. Ho cominciato giovanissimo, da solo, senza mamme o nonne da imitare, senza modelli da dover raggiungere, per mia fortuna. Sono stato un autodidatta, un vero ‟cuoco si diventa”. Sempre curioso, attento al nuovo, anche a cucine orientali, indiane, cinesi. Gli amici si mostravano via via più soddisfatti; e non dovrei dirlo ma, insomma, ho capito che stavo diventando bravo… Per godersi la vita (non tutto, certo, perché diventa troppo complicato) non serve solo la calma: penso sia fondamentale la capacità di apprezzare le cose che capitano. Curiosità, attenzione, apertura verso il mondo. La cucina è una metafora, ma si tratta di un approccio alla vita globale. Per assaporare la vita bisogna avere un metodo. Selezionare, individuare delle passioni, e poi a quelle dedicarsi. Con sforzo magari, con fatica. Ma senza sottrarsi. Io sono un illuminista, credo nella importanza di mantenere un approccio positivo alle cose.”

Presentazione di Anteo. 1979-2004: venticinque anni di cinema a Milano
Le videointerviste a quattro protagonisti della critica cinematografica italiana, Morando Morandini, Paolo Mereghetti, Maurizio Porro e Gabriele Porro sul libro Anteo. 1979-2004: venticinque anni di cinema a Milano.
La registrazione è stata effettuata il 16 Dicembre presso lo spazio C.P.Company, a Milano.

Maremoto nel sud est asiatico. Vandana Shiva: ‟Pensiamo a evitare altri disastri”
‟Credo che questa disgrazia tremenda possa essere un insegnamento. Forse è la prima volta che si vedono scene strazianti in così gran numero. Ma non posso evitare di pensare che sarà ancora peggio se l´uomo continuerà nella direzione in cui sta andando. Anzi, se i paesi ricchi, se Bush in particolare, non cambieranno le loro politiche di inquinamento e sottovalutazione dell´effetto serra… È grottesco che si debba imparare da un terremoto in Indonesia come gestire le risorse”.

Il ritorno del padre. Nei romanzi
‟Le immagini dei genitori, più che i genitori stessi, restano dei fantasmi con cui bisogna fare i conti. Ogni persona è una specie di territorio di conflitto tra due immagini. Siamo il luogo di fusione di due individui con storie, sessi, sensibilità diverse. E ogni volta ciascuno di noi deve mettere ordine in questa confusione. Quando noi raccontiamo i rapporti con il padre e con la madre è come se cercassimo di ordinare prima di tutto la nostra natura di organismi in cui si incontrano figure diverse…. Sicuramente la famiglia è un luogo di conflitto. perché è lì che si sperimenta per la prima volta la vita. Il conflitto con il padre e la madre è l'origine di tutti gli scontri che avremo in futuro con il mondo. In passato questo veniva nascosto, represso: oggi guardiamo più lucidamente i rapporti all'interno della famiglia, e ci pare che questa stia sempre più perdendo pezzi. In realtà l’istituto familiare è un organismo in evoluzione, in un momento in cui i cambiamenti sono violentissimi”.