Ho trovato il mio posto al sole volando Tre metri sopra il cielo

Ho trovato il mio posto al sole volando Tre metri sopra il cielo

‟Che cosa mi viene in mente se penso alla, parola estate? Be , una bella birra fredda. Chiara. Poi un'insalata caprese. Che profuma di basilico. L’uva e i fichi (qualche volta, da piccolo, li rubavo). E il vitel tonné, quello fatto da mia nonna materna Elisa, un'ottima cuoca. Più brava di lei c'era solo la zia Maria, la sorella del nonno. Ma l'estate per me, per tanti miei coetanei, per i protagonisti del mio romanzo, Tre metri sopra il cielo, è soprattutto mare. Pieno di fascino e di mistero, è il luogo dell'amore e del dolore; è il luogo della creazione artistica e del riposo; è il luogo dei ricordi e dei sogni." Federico Moccia ha compiuto 41 anni il 20 luglio ma ha l'aria, e il cuore, dell'eterno ragazzo. È sposato da tre anni con GiuIia, 32. Per ora non hanno figli, ma lui è diventato una sorta di guru, di "padre spirituale" di schiere di giovani lettori. Lo incontriamo sulla spiaggia romana di Fregene, al Villaggio dei Pescatori. È una mattina calda, ma c'è una brezza leggera che mitiga l'afa. Chiacchieriamo come due amici camminando sulla sabbia.

Enrico Donaggio presenta Una sobria inquietudine

Enrico Donaggio presenta Una sobria inquietudine

Wittgenstein ha detto che esistono pensatori che sono come delle vette e altri che sono invece simili ad altipiani. Löwith appartiene senz’altro a questa seconda categoria: studiandolo non ci si inerpica su cime tempestose, ma si vedono molte cose da una prospettiva meno estrema e unilaterale di quella che si gode da un picco solitario. Leggendo i suoi libri si entra in contatto con quanto di meglio la filosofia europea ha prodotto nei due secoli che ci siamo lasciati alle spalle. E non lo si fa nel modo solipsistico, spesso arrogante, di chi si ritiene il depositario esclusivo di pensieri elevatissimi o abissali. Si apprende piuttosto un’arte dei toni sommessi, un approccio mimetico che mira a restituire una polifonia di voci alle quali, in modo discreto quanto deciso, Löwith aggiunge la propria. Questa trama di confronti – con Hegel e Nietzsche, Marx e Weber, Heidegger e Schmitt – nasconde infatti nella sua filigrana una critica alle responsabilità politiche della filosofia e una critica integralmente filosofica della modernità occidentale. Un tentativo, se si vuole, di sopravvivere filosoficamente al Novecento.

Erri De Luca: Voci di vocabolario. Un dialogo

Erri De Luca: Voci di vocabolario. Un dialogo

Una lingua viva cammina sulle gambe di chi la usa e le voci del vocabolario hanno il suono delle nostre voci. Ma che rapporto ha con il vocabolario chi fa delle parole il proprio mestiere? Silvio Perrella lo chiede a Erri De Luca, scrittore napoletano. La registrazione è stata effettuata presso il Festivaletteratura di Mantova il 4 settembre 2003.

Lavorare meno sognare di più. Colloquio con Jean-Paul Fitoussi

Lavorare meno sognare di più. Colloquio con Jean-Paul Fitoussi

L'impresa dovrebbe sognare di diventare fabbrica della società. Un luogo dove ci si occupa non solo di profitto, ma dei salariati, del loro benessere, del territorio in cui si è inseriti e delle generazioni future. Nella catalogazione di Jean-Paul Fitoussi, economista, presidente dell'Osservatorio francese delle congiunture economiche, imprese così orientate sono di "terzo tipo"; dopo la padronale e la fordista. La rivoluzione che lui auspica e teorizza l’ha spiegata a Ravello dove è stato relatore al seminario su "I sogni dell'impresa". Ha raccontato anche il paradosso per il quale il sogno dell'economia è quello di liberarsi dell'economia.