
Giorgio Bocca: Parlamento fuori gioco informazione bloccata
Giorgio Bocca sta ancora in montagna, villeggiante a mezza costa e alla vista del Monte Bianco. Oggi compie 82 anni e non li festeggia: «La vecchiaia è noiosa, ogni giorno un acciacco». Ma di acciacchi ne ha pochi, se è vero che ogni giorno cammina per sentieri, legge, scrive, risponde al telefono, con lo spirito battagliero e lo sguardo acuto di sempre. Fra una settimana tornerà a Milano, a inizio ottobre uscirà il suo nuovo libro, da Feltrinelli stavolta, dopo una lunga militanza in Mondadori. Si capiscono le ragioni del cambio. Il libro si intitola Il piccolo Cesare e non ci sono dubbi su chi sia il nostro piccolo Cesare, che non è il banditello di mezza tacca Cesare Rico Bandello, bullo e ignorante, interpretato da Edward G. Robinson nell’omonimo film anni trenta di Mervyn LeRoy, bensì Silvio Berlusconi, sottratto all’anedottica dei questuanti e calato nella crisi dei tempi a galleggiare…

Alessandro Capponi intervista Vandana Shiva
Parla lentamente, scandisce ogni parola, soprattutto una: blackmail, ricatto, quello subito dai Paesi poveri. Guarda sempre negli occhi: nei suoi, neri, adesso c’è soprattutto rabbia. Vandana Shiva, un passato da fisico nucleare abbandonato nel 1987, quando decise di dedicarsi all’ambiente e ai problemi della condizione femminile. L’aria mite non le ha impedito, nel ’90, di convincere una moltitudine di agricoltori a trasformarsi in scudi umani per impedire che gli alberi della foresta himalayana fossero abbattuti. L’aria mite non le ha impedito di dirigere la Fondazione per la scienza, la tecnologia e l’ecologia, e di diventare punto di riferimento per le organizzazioni non governative di tutto il pianeta. Da quindici anni, si batte per la biodiversità.
L’intervista è stata raccolta durante il vertice Fao del giugno 2002 a Roma.

Mike Davis: Il flaneur delle biblioteche
Mike Davis, uno dei più importanti critici americani di teoria urbana, notissimo per i suoi studi su Los Angeles, viene qui intervistato dal "Texas Observer" per l'uscita di Olocausti tardovittoriani. Davis è un originale tipo di studioso: si presenta come marxista irlandese-californiano che ha lavorato come macellaio, camionista, sindacalista, accademico itinerante. Per i suoi libri, che con precisione scientifica descrivono la grande crisi dell'Occidente e del capitalismo, è stato provocatoriamente definito il "profeta di sventura".

Intervista a Vandana Shiva, la pasionaria dell’Himalaya
Johannesburg, 27 agosto 2002. Sia chiaro, è sbottato a un certo punto il delegato Pedro Sanchez: "Non c'è modo d'avere bambini sani, se sono destinati a morire di fame. E per dar loro da mangiare, un piccolo aiuto alla scienza bisogna pur chiederlo". Brusio in sala. E una donna indiana, piccola e tonda, che là dietro scuoteva la testa: "Non è questo il modo di trattare i problemi". La donna si chiama Vandana Shiva e per il popolo no global è un mito: 50 anni, nata alle pendici dell'Himalaya, laureata in fisica, è a capo del movimento per la protezione della biodiversità e ha rischiato anche il carcere, nel Punjab, per aver guidato migliaia di contadini in collera con le multinazionali. La "Bové dell'Asia" non accetta cedimenti: "La chimica ha sterminato la nostra economia e avvelena i vostri piatti".