I disabili tra pregiudizio e realtà. Matteo Schianchi presenta  La terza nazione del mondo

I disabili tra pregiudizio e realtà. Matteo Schianchi presenta La terza nazione del mondo

‟Il pregiudizio è una dimensione fondamentale, in senso negativo, per la persona disabile, poiché appena il disabile si presenta sulla scena pubblica, gli sguardi e i comportamenti stigmatizzano immediatamente la sua persona. Questo pregiudizio riguarda spesso anche il disabile verso se stesso. È un pregiudizio legato al limite, al fatto che la persona disabile non è concepita interamente e completamente umana. È un problema legato all’inferiorità della persona disabile; tutte queste dimensioni, che hanno profonde radici psicologiche e una storia, ugualmente profonda, che risale alle civiltà antiche per arrivare fino ai giorni nostri, è particolarmente pregnante. È proprio da qui, dal pregiudizio, che si formano nella concretezza della vita delle persone l’emarginazione e l’esclusione sociale, sul lavoro, nei sentimenti, nelle relazioni sociali e così via. È una vera e propria barriera culturale”.

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Agnello Hornby e i misteri della famiglia. Un’intervista

Agnello Hornby e i misteri della famiglia. Un’intervista

"La famiglia che racconto nel libro sembra apparentemente una tipica famiglia siciliana, fondata sulla tradizione. Ma Tito, il protagonista, è un pater familias un po’ retrogrado costretto a fare i conti con il suo passato e ad aprire gli occhi sul presente. Una prova difficilissima per lui, ma che lo aiuta a crescere. Per questo io non credo che sia un libro triste, ma di speranza e crescita".

‟Il Pd chieda scusa a Berlinguer”. Intervista a Stefano Rodotà

‟Il Pd chieda scusa a Berlinguer”. Intervista a Stefano Rodotà

‟Chiedere scusa a Craxi vuol dire che tanto siamo stati tutti uguali. E invece vorrei suggerire alla sinistra che Berlinguer la caduta drammatica della moralità pubblica l'aveva vista come uno dei grandi problemi politici della società italiana. Ora sulla politica di Berlinguer si possono dire molte cose, tuttavia aveva cercato di far diventare un fatto politico la consapevolezza della diversità di un partito e della sua pratica amministrativa.”

Barenboim, un anno sul podio. Un’intervista

Barenboim, un anno sul podio. Un’intervista

Il 28 novembre ha debuttato in buca al Metropolitan di New York con Tristan und Isolde; tra una recita e l’altra sarà protagonista al pianoforte, da solo e in gruppi familiar-cameristici (con James Levine, anche), e l’11 dicembre suonerà Interventions per pianoforte e orchestra di Elliot Carter, nel giorno del centesimo compleanno. Alla Scala il "maestro scaligero" Daniel Barenboim passerà il 18 gennaio con la Divan Orchestra, per poi restare al lavoro in febbraio: ripresa di Tristan und Isolde (6 recite, dal 5 al 25) intrecciata con i quattro appuntamenti (12, 16, 22 e 27) del bellissimo ciclo Beethoven-Schönberg che prevede i cinque concerti per pianoforte intrecciati all’opera orchestrale. A fine giugno dirigerà Aida, opera che col Requiem porterà in tournée. Poi il 7 dicembre 2009, Carmen con la regia di Emma Dante.