Michele Serra: La finanza creativa vola in mongolfiera

09 Gennaio 2006
In declino la stella di Ricucci, inguaiato Consorte, chi sono i nuovi astri della finanza creativa? Il 2006 ha in serbo clamorose new entries. Ecco le principali.

Lenin Bottazzi
Si è imposto all'attenzione del management delle cooperative rosse con una nuova, indovinatissima forma di investimento: ha prelevato l'intero contenuto della cassa della sua cooperativa reggiana, la Buoi da Traino (ultimamente in crisi) e lo ha giocato al Casinò di Campione puntando sul 23, data di nascita della fidanzata Jessica. Il numero è uscito, e Bottazzi ha potuto trasformare la vecchia, gloriosa Buoi da Traino in un colosso della macellazione. Il movimento cooperativo ha molta fiducia in lui: da tutta l'Emilia i soci fanno la fila per consegnare a Lenin i loro risparmi. Per diversificare gli investimenti, il dinamico finanziare rosso ha promesso di non fidarsi più della sola roulette, ma di voler puntare anche sullo chemin de fer.

Gino Bruttoni
È il nome emergente tra i nuovi banchieri padani. Originario della Val Brutta, nell'alto Bresciano, ha aperto a soli 18 anni nella piazza del suo paese, a Brutta Downtown, il primo Sportello Bancario Ambulante: custodiva il denaro dei clienti, per rassicurarli, direttamente nelle sue tasche, in una giacca a vento che in breve assunse dimensioni smisurate, tanto che in paese, pur essendo di costituzione magra, lo chiamavano Gino la Mongolfiera. Il caveau era ricavato negli scarponi con doppiofondo. Fuggito in Svizzera per evitare che Roma ladrona mettesse le mani sui soldi dei padani, col denaro trafugato acquistò una giacca a vento ancora più capiente e così via, fino a riempire di denaro contante prima un materasso, poi una mongolfiera vera. I suoi ex compaesani, ancora oggi, nelle giornate terse possono vedere la mongolfiera, con i loro soldi dentro, svettare oltre le Alpi,e sono molto fieri del loro Gino.

'Ntonio La Conocchia
È il banchiere di fiducia dell'Aspromonte. Modernizzatore dell'arcaica economia locale, si fece notare per l'introduzione del sistema delle plusvalenze nei rapimenti: depositava i rapiti nei caveaux delle banche svizzere. Leggendaria la sua Opa per il controllo del Banco di Bogotà, poi offerto come regalo di nozze alla figlia del narcotrafficante Pedro ‟Pista” Gonzales. Molto religioso, fa la comunione tutte le domeniche dopo avere strangolato a mani nude il prete che lo ha appena confessato. Benefattore, ha finanziato dieci tesi di laurea sulla crisi delle vocazioni in Calabria. In concorrenza con la finanza padana, punta a scalare il Credito Bellunese per raderlo al suolo e, in segno di sfregio, cospargere le rovine di peperoncino piccante.

Federichino Orsobaldi Lacroix
Ultimo rampollo degli Orsobaldi Lacroix, ha saputo trasformare la vocazione di famiglia - non fare un cazzo dalla nascita alla morte - in una professione invidiata: lo slow-manager. Compie non più di una operazione di Borsa all'anno, alzandosi dal letto e schiacciando un tasto a caso sul computer. Con questo sistema la sua finanziaria, la Bradipo srl, ha già dilapidato 600 milioni e fatto chiudere un paio di fabbriche, ma, secondo i calcoli degli analisti, gliene restano abbastanza per non fare un cazzo per almeno altri 75 anni, purché i suoi operai sul lastrico continuino a non sapere dove abita. Unica macchia, Federichino ha lavorato un giorno della sua vita: ha fatto la parte di Ciccio, l'assistente di Nonna Papera, in un kolossal di Steven Spielberg sulla Guerra di Secessione.

Peppe Carciofo
Tra gli immobiliaristi romani, si distingue per una tattica molto più ingegnosa: mentre i suoi predecessori speculavano sul prezzo degli immobili vendendoli al doppio, lui raddoppia la metratura spostando i muri con una ruspa, nottetempo. Questa strategia gli è valsa il soprannome di Peppe l'Onesto: chi acquista da lui un bilocale, si ritrova in un quadrilocale. Gli basta rimuovere i calcinacci e il cadavere della vecchietta vicina di casa.

Vanessa Demon
Unica donna in un mondo rigorosamente maschile. La sua tecnica è infallibile: sposa il finanziere d'assalto di turno e quando lo arrestano divorzia e si fidanza con il successivo. Ha in portafoglio decine di polizze sulla vita e un chilometro di filo di perle vere, tanto che medita di candidarsi a governatore della Banca d'Italia.

Michele Serra

Michele Serra Errante è nato a Roma nel 1954 ed è cresciuto a Milano. Ha cominciato a scrivere a vent’anni e non ha mai fatto altro per guadagnarsi da vivere. …