In Un banale errore il professor Sabato Bloff si trova su un treno, in Giappone, diretto a Morioka, convinto di essere diretto a Sendai dove è atteso all’università per una conferenza su una particolare specie di alga mediterranea. L’equivoco avrà pesanti e imprevedibili conseguenze. Invano il Console d’Italia a Tokyo cercherà di penetrare il muro di silenzio che circonda il professore. La sua identità, la sua vita ne usciranno ribaltate (perdute?) per sempre.
In Le pietre di Panayotis il giovane Fabrizio P., rampollo di consoli e console lui stesso, lascia l’isola di Youra su un caicco, diretto verso Skyros. Un’avaria al motore lo costringe a un approdo di fortuna su un isolotto sconosciuto e semideserto. Qui conoscerà una famiglia di pastori e un sacerdote romeno, dimenticati da tutti e legati per sempre dall’odio e dal silenzio. Nell’accecante calore di quell’isolotto di capre, Fabrizio è testimone di un fatto che il destino, per un gioco curioso, gli riporterà davanti anni dopo. Un fatto inquietante, mai veramente dimenticato. Metamorfosi, piccole voragini quotidiane, sgretolamento delle identità, sorprendenti coincidenze, atti mancati, agguati del destino. Sempre sotto gli occhi di un console, occasionale burocratico testimone.
Boris Biancheri
Boris Biancheri (1930-2011) è nato in Italia da padre ligure e da madre di origine russa. Ha girato il mondo e ha trascorso parte della vita in Grecia, Francia, Giappone, …