Novità Feltrinelli Gramma
“Ogni anno in tutto il mondo mille persone perdono la vita per colpa di un fulmine. Io non sono tra queste.” Così comincia la storia di Anna, che cresce insieme...
“Non è amore, è odio, è il sangue che s’è versato per lei!”
Chi volesse riassumere in due parole la trama si troverebbe certo in imbarazzo: il nucleo è infatti una storiaccia passionale, che rimanda ai modelli del romanzo tardo-romantico replicati in tutte le possibili varianti dal romanzo d’appendice. Abbiamo un perfetto esemplare di femme fatale: slava, bellissima, tormentata e crudele, la solita donna “più tigre della tigre”, il cui fascino funesto causa la morte di due uomini, il giovane artista ingenuo e romantico, che si è ucciso dopo che lei l’ha tradito, e l’aristocratico elegante, che per amore di lei perde salute e dignità, e non troverà altra soluzione che ucciderla e uccidersi in maniera cruenta e spettacolare. Eppure chi riassumesse in questi termini i Quaderni non renderebbe affatto giustizia al romanzo, un romanzo intellettuale, filosofico, ironico, allegorico, una “farsa trascendentale” o “tragedia del moderno” – sono solo alcune delle etichette utilizzate dalla critica per descriverlo. Il punto è che quella fabula è assunta come una materia romanzesca da rielaborare in una direzione completamente diversa: in altre parole, Pirandello ci racconta una storia, e contemporaneamente sviluppa una riflessione sulle possibilità della scrittura narrativa, conducendo a compimento la dissoluzione dei modelli romanzeschi tradizionali.
Luigi Pirandello (Agrigento, 1867 - Roma, 1936) pubblicò nel 1901 il suo primo romanzo, L’esclusa. Il decennio 1910-1920 fu particolarmente fecondo: scrisse novelle e poesie, iniziò le prime riduzioni …