“Un giacimento di amori potenti e di dolori lancinanti dentro la temperie del Novecento.”
Iole Mancini ed Ernesto Borghesi si conobbero al mare, nell’agosto del 1937. Ma il loro non fu solo un amore estivo: nell’Italia sull’orlo del precipizio si sposano, diventano partigiani nei Gap, combattono i nazifascisti nella Roma occupata. Ernesto è coinvolto nel fallito attentato a Vittorio Mussolini, il secondogenito del Duce, il 7 aprile 1944; Iole viene reclusa nella prigione di via Tasso, uno dei simboli più feroci dell’occupazione nazista nella Capitale dove, nel tentativo di fiaccare la Resistenza, vennero rinchiusi e torturati più di duemila oppositori politici, partigiani, militari. Interrogata a più riprese da Erich Priebke, il boia delle Fosse Ardeatine, Iole non tradisce Ernesto né i suoi compagni. Divisi l'una dall'altro, riescono entrambi a fuggire romanzescamente alla morte. Poi la guerra finisce, ma le cose non vanno come Iole le aveva immaginate. Come fare i conti con un destino ostile? A centodue anni, Iole narra con parole piene di commozione una storia d’amore e di resistenza alle avversità della vita. Una storia d’amore e di libertà nell’Italia occupata.
I nostri anni più bui raccontati dall’ultima sopravvissuta di via Tasso.