Negli anni dell'interregno in cui, come scrive Gramsci, "il vecchio muore e il nuovo non può nascere" la voce di Nadine Gordimer ha comunicato attraverso la sua opera narrativa le realtà delle trasformazioni in atto in Sudafrica.
Vivere nell'interregno, un vasto repertorio di scritti saggistici, dà conto del rapporto stretto che, per lo scrittore sudafricano impegnato, intercorre tra il cambiamento sul piano sociale e quello della propria interiorità.
Dal cauto ottimismo degli anni 50 a Sharpeville, dal movimento della "Black Consciousness" alla rivolta di Soweto, Nadine Gordimer ripercorre gli avvenimenti politici che hanno scandito la storia del suo paese esaminandone parallelamente i riflessi e le implicazioni nella scrittura.
"Come esemplare dell'interregno più attentamente osservato", scrive la Gordimer, "posso offrirvi me stessa".