
Un solo mondo? Come parlare oggi di storia ai ragazzi
Durante l'incontro con i bibliotecari in occasione dell'uscita del libro Una storia del mondo di Manfred Mai, Domenico Starnone (scrittore e autore Feltrinelli), Antonella Agnoli (responsabile della Commissione nazionale biblioteche ragazzi dell'AIB) e Miranda Sacchi (consulente per il servizio biblioteche della Provincia di Milano) hanno dato vita ad un dibattito che ha trattato temi quali l'importanza di testi divulgativi, l'insegnamento della storia ai nostri giorni, il ruolo educativo delle biblioteche civiche e dei bibliotecari. Gli interventi sono stati registrati martedì 9 novembre 2004 a Milano alla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli.

Intervista a Chiara Valentini su La fecondazione proibita
Una legge arcaica che riporta innaturalmente il nostro paese agli anni cinquanta, nelle testimonianze e nelle riflessioni del popolo della fecondazione assistita. Ne parliamo con l’autrice: ‟Credo che attorno a questa legge, la famosa Legge 40 di cui hanno tanto parlato i giornali, si stiano giocando varie battaglie di civiltà”.

Le molte esistenze di Annie. Il carteggio Carducci-Vivanti
‟Carducci aveva un carattere spaventoso, con esplosioni di collere che terrorizzavano tutti e lo isolavano in una solitudine che gli era necessaria e penosa. Ma era anche infantile e perfino puerile, e con Annie ebbe la grande occasione di incarnare il ruolo di coppia più gratificante per un uomo che sente la malinconia del declino. Padre Giove con la fanciulla-ninfa, Pigmalione con la zingarella, Orco con la bimba smarrita. Non c'è dubbio che nella vita Annie aveva vissuto altre volte questa situazione, che del resto è raccontata con chiarezza in Marion artista di caffè-concerto (1891) dove l'orco è l'uomo brutto e vecchio che insidia la bella bimba che canta. Ma con Carducci non c'è confronto: lei è la Fata che riporta la poesia e l'amore al vecchio cuore morto: O vecchio cuore, batti’, scrive il poeta.”

La Commedia riscritta e illustrata. Intervista a Francesco Altan
È come se larga parte dell´Italia che conta si fosse data appuntamento nell´al di là. In quel mondo impalpabile che Dante aveva con immensa dottrina e maestria ridisegnato e una coppia talentosa che risponde al nome di Altan e di Roberto Piumini ha reinventato. Con gusto, a volte con perfidia, più spesso con amarezza. Ne è venuto fuori un libretto singolare, un pamphlet visivo e poetico, aggressivo e comico. E già si possono immaginare le proteste, non tanto degli esclusi di questa Italia dei potenti, quanto degli inclusi, di coloro che per non seguire "virtude e conoscenza" sono finiti nell´inferno dei dannati. E che inferno: merda e tormenti. Così la strana coppia se l´è immaginato. Piumini gli ha dato le terzine - quasi un apocrifo dantesco, sospeso tra disperazione e divertimento - e Altan, le cui tavole riassumono una personalissima immagine dell´inferno, gli ha prestato il suo mondo. Ma niente Cipputi, niente lavoratori con l´ombrello infilato in quel posto, niente pensionati che filosofeggiano rassegnati sulle panchine. Ma solo i potenti: gli eroi mediatici dell´Italia di questi anni bui. Giornalisti, avvocati, politici, imprenditori, soubrette, accomunati dal narcisismo, dalla volgarità, dal cinismo e dalla banalità. A guardare questa galleria di impressionanti ritratti viene fatto di pensare che i cattivi hanno vinto e i buoni si sono ritagliati uno spazio troppo esiguo per avere ancora una voce, per essere in qualche modo determinanti. Intendiamoci, Piumini e Altan uno sguardo in paradiso lo hanno buttato. Ma le "anime" che vi svolazzano sono poche.