Le sorprese di un lettore. Intervista a Daniel Pennac

Le sorprese di un lettore. Intervista a Daniel Pennac

"La lettura è un atto di libertà che non può essere obbligatorio". È questo il credo di Daniel Pennac, lo scrittore francese noto in tutto il mondo, autore tra l’altro di Come un romanzo, un pamphlet in difesa della lettura, in cui ha provato ad enunciare i dieci diritti fondamentali del lettore. Primo fra tutti, sorprendentemente, "il diritto di non leggere". Affermazione che ha scandalizzato molti addetti ai lavori. "Naturalmente si trattava di una provocazione. In realtà, volevo solo ricordare che non bisogna assolutamente prendersi gioco di chi non legge. Se veramente vogliamo riconquistare alla lettura chi ne ha paura, occorre evitare che tale attività sia obbligatoria e normativa. Chiunque deve essere libero di non leggere o di leggere ciò che gli pare, indipendentemente da ogni giudizio di valore sui testi scelti. Come pure si deve avere il diritto di saltare le pagine. È capitato a tutti. Non c’è nulla di male. Un romanzo letto a sprazzi è un romanzo che forse un giorno rileggeremo per gustarlo fino in fondo. Ciò che conta è che si deve sempre restare padroni delle proprie letture".

Francesco  Dezio presenta Nicola Rubino è entrato in fabbrica

Francesco Dezio presenta Nicola Rubino è entrato in fabbrica

La grande occasione di Nicola Rubino, trentenne operaio pugliese, è finalmente arrivata. Una multinazionale lo ha assunto con un contratto di formazione. Un futuro garantito. Da precario. La registrazione della spassosa presentazione con Alberto Rollo. L'evento si è tenuto il 10 novembre 2004 a Milano, presso la Feltrinelli di C.so Buenos Aires.

Paolo Paci presenta Cuochi, artisti, visionari

Paolo Paci presenta Cuochi, artisti, visionari

Un pellegrino moderno in marcia per le vie e le storie nascoste fra le montagne. Un Bill Bryson italiano che in ogni viaggio porta sempre con sé una buona dose di ironia.
In un intervista l'autore presenta il libro.

"Prima di fare I diari della motocicletta ero brasiliano, ora sono latinoamericano". Intervista al regista Walter Salles

"Prima di fare I diari della motocicletta ero brasiliano, ora sono latinoamericano". Intervista al regista Walter Salles

Ho iniziato il film da regista brasiliano e l´ho terminato da regista latino-americano. Ora, dopo aver passato due anni di vita a Buenos Aires, ho una casa più grande. Uno dei punti fondamentali del pensiero di Ernesto Guevara è quello sull´identità latino-americana, sulla "unica nazionalità" di tutto il continente. Non arrivo a dire che stiamo raggiungendo quell´obiettivo: anzi, l´America Latina vista oggi mi ricorda proprio quella famosa frase del Gattopardo, quando Tomasi di Lampedusa dice che è necessario che tutto cambi perché tutto resti com’è. Però, rispetto agli anni ‘50 del film, qualche passo avanti s´è fatto. La politica estera di Lula, oggi, è più rivolta all´America Latina che agli Stati Uniti o all´Europa: mentre ai tempi di Collor il Brasile ha sfiorato il disastro culturale ed economico perché guardava esclusivamente al cosiddetto primo mondo.