Ahmed Rashid: Obama sbaglia in Afghanistan. "Karzai adesso non può farsi dei nuovi nemici"

Ahmed Rashid: Obama sbaglia in Afghanistan. "Karzai adesso non può farsi dei nuovi nemici"

Nel novembre del 2001, pochi giorni dopo la conquista di Kabul, oltre mille prigionieri Taliban vennero uccisi dagli uomini di Abdul Rashid Dostum, signore della guerra finanziato dagli americani. È una delle pagine più nere della guerra in Afghanistan, e Barack Obama ha deciso che su questa storia è arrivato il momento di fare piena luce con l’apertura di un dossier sulla strage.
Il giornalista e intellettuale pakistano Ahmed Rashid, in questa intervista a la Repubblica esprime i suoi dubbi sull’opportunità della mossa di Obama.

Esbat. Dal mondo dei manga un horror fantastico. Intervista con Lara Manni

Esbat. Dal mondo dei manga un horror fantastico. Intervista con Lara Manni

‟Un Esbat è un rituale benevolo utilizzato soprattutto nella magia bianca dei Wiccan. Si compie con la luna piena e non ha nulla di sanguinario, come invece ho immaginato io. Ne avevo sentito parlare, mi incuriosiva, e ho pensato, come spesso avviene: cosa succederebbe se ci fosse una branca ‟deviata” della Wicca? Ecco… I manga mi piacciono moltissimo: ce ne sono alcuni davvero straordinari e intensi per trama e personaggi. E la cosa che mi è sempre piaciuta è parlarne su Internet con gli altri lettori. Certe volte abbiamo intrapreso discussioni che spaccavano il capello in quattro su un determinato episodio o sulle motivazioni di una certa svolta impressa dagli autori. Poi, mi piacciono i romanzi horror: anche quelli giapponesi, ma soprattutto Stephen King. Ho fatto due più due.”

Yu Hua presenta Arricchirsi è glorioso alla Fiera del Libro di Torino 2009

Yu Hua presenta Arricchirsi è glorioso alla Fiera del Libro di Torino 2009

Yu Hua disegna l’epopea di milioni di persone, cresciute sotto la bandiera rossa e catapultate nella Cina moderna, dove ‟arricchirsi è glorioso”, che sia vendendo immondizia, imeni artificiali marca Giovanna d’Arco o se stessi.

Tienanmen. Uno scrittore sul luogo del delitto: "da allora Pechino è in coma". Federico Rampini intervista Ma Jian

Tienanmen. Uno scrittore sul luogo del delitto: "da allora Pechino è in coma". Federico Rampini intervista Ma Jian

‟La prosperità senza i diritti umani crea una società solo superficialmente stabile. Il massacro di Piazza Tienanmen ha lasciato in Cina un’eredità di paura, di apatìa, di disimpegno dalla politica. Ma prima o poi il bisogno di democrazia tornerà con prepotenza. Nessuno riuscirà a fermare la storia per sempre”. Non ha dubbi lo scrittore Ma Jian, autore "maledetto" le cui opere sono proibite da molti anni in Cina. Ma Jian vive a Londra, gli è consentito rientrare a Pechino e quindi non ha perso il contatto con la realtà del suo paese. Questa condizione di semi-esule, pendolare tra Occidente e Cina, ne fa un osservatore lucido e severo. Nessuno prima di lui aveva osato affrontare di petto la tragedia di Tienanmen. Ma Jian ne ha fatto il centro della sua nuova opera, Pechino è in coma. Un capolavoro già esaltato negli Usa e in Inghilterra, il primo grande romanzo che ruota intorno agli eventi del 1989. Il protagonista, Dai Wei, è un giovane la cui esistenza è sconvolta dagli eventi politici del suo paese. Suo padre viene deportato in un campo di "rieducazione" durante la Rivoluzione culturale maoista, e il suo status di "deviazionista di destra" viene pagato da tutta la famiglia. Dai Wei è coinvolto nel movimento studentesco dell’89. Quando scatta la repressione militare, il 4 giugno una pallottola lo colpisce alla testa e finisce in coma. E’ dal suo letto di ospedale che parte il romanzo. Quel coma è una metafora: l’intero popolo cinese secondo Ma Jian vive in uno stato di semi-incoscienza. E mentre si avvicina il ventesimo anniversario del massacro, ci confida il suo bilancio sugli eventi di Tienanmen.