
L’esordiente Benedetta dall’editore. Colloquio con Benedetta Cibrario
Un libro complicato, la storia di una vita femminile dall'inizio alla fine del Novecento raccontata con continui abilissimi incastri temporali (sembra costruito alla moviola, e infatti: ‟Mi sono laureata in Storia del cinema; come tutti quelli che vengono dal cinema so che il montaggio è essenziale”) e una dose di ‟romanzesco” che solo una mano fermissima, diresti, può controllare senza precipizi nel melò: la passione divorante; nel retrò: l'aristocrazia mitteleuropeo; addirittura nel fashionable: le colline del Chianti e la poesia del vino.

Wenders Speaking. Intervista a Wim Wenders
‟Ho vissuto in America per molto tempo con l’illusione di poter realizzare film americani, per poi rendermi conto che la mia patria, la mia casa, era l’Europa e la mia lingua non era quella del cinema americano, bensì quella del cinema europeo. Soltanto quando sono ritornato a casa ho avuto la capacità di apprezzare queste cose e che ciò che più contava per me era il posto dove avevo studiato. Ho fatto un film d’addio che era Paris, Texas, una sorta di esorcismo del mio sogno americano... un addio a questo sogno. Ma amo sempre questo paese, amo molto il cinema americano. L’America tuttavia non è più per me una preoccupazione, un’ossessione. L’unica cosa che mi angoscia e rattrista è che quando ultimamente ho attraversato gli Stati Uniti, viaggiando in automobile da New York a Los Angeles, lentamente, osservando molte cose, mi sono reso conto della spaventosa povertà (più che in Europa) che regna nella maggior parte del paese. Povertà sia materiale sia spirituale. Esiste un terribile divario tra la realtà interna dell’America e la sua immagine diffusa nel mondo.”
Una lunga intervista in cui il cineasta tedesco parla del suo cinema. L’intervista è contenuta nel libro Gli spazi di un’immagine, a cura di Frank J. Martucci allegato al DVD Palermo Shooting.

La verità di una figlia adottata. Colloquio con A.M. Homes
‟Dopo una vita passata in una specie di programma di protezione virtuale, ero stata scoperta. Mi alzo sapendo una cosa in più su me stessa: sono la figlia dell’amante. La madre che mi ha messo al mondo era giovane e nubile, mio padre più vecchio e sposato, con una famiglia sua. Quando nacqui, nel dicembre del ’61, un avvocato chiamò i miei genitori adottivi e disse Il vostro pacchetto è arrivato ed è legato con nastri rosa’”.

Per i giovani è importante la forza dell´immaginazione. Intervista a Banana Yoshimoto
‟Il Giappone si è americanizzato, e il culto del denaro è diventato il centro della società. A causa di ciò abbiamo rinunciato a preservare la nostra cultura e a tramandare alle generazioni future gli aspetti migliori del pensiero giapponese. Farlo richiederebbe pazienza, tempo e soldi. Ci sono sempre più giovani che hanno la sensibilità per dedicarsi a questo recupero, ma è scoraggiante osservare come le grandi somme di denaro si muovano sempre in tutt´altra direzione.”