Maurizio Maggiani: Franco, ciao
05 Settembre 2002
È un mio amico. Niente questioni di affinità culturali e roba del genere; neppure la stessa parrocchia, in fin dei conti. Sta di fatto che andandolo a trovare mi ci sono sempre presentato con una bottiglia di vino o due, e il pandolce; il resto, quello che fosse, veniva dopo. Sempre così: è un amico. Ha cercato di insegnarmi un sacco di cose, ma io non sono riuscito a imparare mai niente. Non ho nemmeno il fisico, non dico la testa, per stargli dietro. Quella della sua età è gente che lavora sedici ore al giorno tutti i giorni, gente che non ha mai preso ferie dalla storia e dalle responsabilità, gente di disciplina proletaria, un’aristocrazia operaia del lavoro intellettuale. Lui è un palo di querciolo piantato in mezzo alla via. Cosa ci sta a fare lì? A prendere colpi e a resistere ai colpi per l’eternità. E a ammaccare un bel po’ di quelli che ci si sbattono addosso, anche se poi nessuno ha piacere di andarlo a dire in giro che le ha prese da quel palo matto. Ho sentito parlare male di lui da quasi tutti, ora ne parleranno bene. Per qualche giorno, poi chi se ne fregherà più? A me mi ha sempre sorriso. Anche l’altra volta, che mi ha detto: mi sa che stai prendendo una brutta piega, mi sa che prima o poi quelli lì ti fregano. Può darsi Fortini, ma che ci posso fare? Io ci ho troppa paura a stare lì, solo, in mezzo alla strada. Anche a resistere un po’, mi prenderanno nel sonno.
Maurizio Maggiani
Maurizio Maggiani (Castelnuovo Magra, La Spezia, 1951) con Feltrinelli ha pubblicato: Vi ho già tutti sognato una volta (1990), Felice alla guerra (1992), màuri màuri (1989, e poi 1996), Il …