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È utile che gli scandali avvengano. La messa in onda di Excalibur
riposiziona il dibattito sulla ferinità politica, declassa Michele Santoro a
fazioso a salve e promuove il suo successore Socci a fazioso all´arma bianca.
Banalmente, la sinistra va a casa e la destra prende il suo posto, e poiché
nessuno è senza peccato si tratta solo di misurare la grossezza del sasso
scagliato (quando le regole sono sgradevoli e goffe, e la lottizzazione lo è,
conta solo lo stile).
Lo stile televisivo di Socci, che sui giornali è quello di un integrista
cattolico colto e di ottima scrittura, in tivù diventa un boato reazionario,
capace di stabilire nessi tra i teschi cambogiani e le giornate fiorentine.
Inutile indignarsi, il ribaltone culturale, a tutti i livelli, è totale e
clamoroso, e lo è ormai da diversi anni. Diciamo che la destra deve
semplicemente e finalmente accorgersi di avere il potere (quasi tutto il
potere), dismettere i toni esulcerati da minoranza oppressa, accettare
serenamente il suo ruolo che è quello di maggioranza opprimente. Buona
trasmissione a tutti.
Michele Serra
Michele Serra Errante è nato a Roma nel 1954 ed è cresciuto a Milano. Ha cominciato a scrivere a vent’anni e non ha mai fatto altro per guadagnarsi da vivere. Scrive su “la Repubblica” e “L’Espresso”. Scrive per il teatro e ha scritto per la televisione. Ha fondato e diretto il settimanale satirico “Cuore”. Per Feltrinelli ha pubblicato, tra l’altro, Il nuovo che avanza (1989), Poetastro (1993), Il ragazzo mucca (1997), Canzoni politiche (2000), Cerimonie (2002), Gli sdraiati (2013), Ognuno potrebbe (2015), Il grande libro delle Amache (2017), La sinistra e altre parole strane (2017), Le cose che bruciano (2019) e Osso (2021, con le illustrazioni di Alessandro Sanna).