Zygmunt Bauman: Il segreto del suo potere

05 Marzo 2003
Pubblichiamo alcune pagine di un saggio di intitolato "Riflessioni sul regime staliniano" contenuto nella rivista "Ventunesimo secolo" (Luiss University Press). In occasione dell´uscita del numero monografico, si terrà nel pomeriggio di oggi alla Luiss (viale Pola, 12 Roma) un seminario dal titolo "Stalin cinquant´anni dopo". Intervengono, tra gli altri, Vittorio Strada e Victor Zaslavsky
Uno dei pazienti nella Divisione cancro di Aleksandr Solzenitsyn è un funzionario locale del partito, che comincia ogni giornata con un´attenta lettura dell´editoriale della Pravda. Sta aspettando un´operazione e le sue possibilità di sopravvivenza sono in bilico - e tuttavia ogni giorno, e fino alla consegna alla divisione del successivo numero della Pravda con un nuovo editoriale, non ha nessuna ragione di preoccuparsi; sa esattamente che cosa fare, che cosa dire e come dirlo e su quali argomenti mantenere il silenzio. Nelle questioni più importanti, nelle scelte che contano davvero, ha il conforto della certezza: non può sbagliare.
Gli editoriali della Pravda possono cambiare di tono da un giorno all´altro. Nomi e compiti solo ieri sulla bocca di tutti possono diventare tabù il giorno dopo. Azioni giuste e corrette il giorno prima possono essere sbagliate e abominevoli oggi, mentre atti ieri impensabili ora possono essere obbligatori. Ma non vi è alcun momento nel quale la differenza tra giusto e sbagliato, tra ciò che è obbligatorio e ciò che è proibito non sia chiara. Se solo ascolti e segui ciò che hai udito, non puoi commettere errori. Poiché, come Ludwig Wittgenstein indicò, "capire" significa sapere come procedere - tu sei al sicuro, protetto da ogni malinteso. E la tua sicurezza è nel Partito e in Stalin, il suo leader.
(...) Nel film di Michail Caureli Il giuramento, il personaggio principale - una Madre russa, la personificazione dell´intera nazione russa che combatte valorosamente, lavora duro, ama Stalin e ne è ricambiata - visita un giorno Stalin e gli domanda di far cessare la guerra; il popolo russo ha sofferto moltissimo, dice, ha sopportato sacrifici davvero orribili, tantissime donne hanno perduto i mariti, moltissimi bambini hanno perduto i padri - si deve mettere fine a tutto questo dolore... Stalin risponde: sì, Madre, è giunto il tempo di far cessare la guerra. E mette fine alla guerra.
(...) Le due storie contribuiscono a far luce sul segreto del potere di Stalin sulle menti e i cuori dei suoi sudditi. Ma non lo svelano completamente. La grande domanda lasciata senza risposta, anzi neanche fatta, è la seguente: perché il bisogno di rassicurazione dei sudditi era tanto schiacciante da spingerli a sacrificare le loro menti e a provare gratitudine per l´accettazione del loro sacrificio? Senza alcun dubbio, perché qualcosa diventi il supremo bisogno, desiderio e sogno, deve prima di tutto mancare. Deve essere stata smarrita o rubata.
Per chiarire il mistero del potere terreno e umano, Michail Bachtin, uno dei massimi filosofi russi del secolo scorso, cominciò dalla descrizione della "paura cosmica". (...) Bachtin suggerisce che la paura cosmica è usata da tutti i sistemi religiosi. L´immagine di Dio, il supremo sovrano dell´universo e dei suoi abitanti, è modellata sulla base del familiare sentimento di paura, vulnerabilità e angoscia di fronte all´impenetrabile e irrimediabile incertezza. Bisogna, tuttavia, sottolineare che quando viene rimodellata da una dottrina religiosa, la primitiva e primordiale paura cosmica subisce una decisiva trasformazione

Zygmunt Bauman

Zygmunt Bauman (1925-2017) è stato professore emerito di Sociologia nelle università di Leeds e Varsavia. Tra le sue più importanti opere in italiano: Modernità e Olocausto (il Mulino, 1992), Il …