Amnesty International accusa «La guerra al terrorismo ha reso il mondo meno sicuro»
29 Maggio 2003
Non è un’insinuazione quella di Amnesty International, ma un vero e
proprio allarme: sono crollati i diritti umani nel mondo dopo il crollo delle Twin
Towers a New York . Un allarme che ieri è rimbalzato da Londra a Parigi, da
Parigi a a Roma. Veniva presentato in contemporanea il rapporto annuale dell’organizzazione
ed è stata Irene Khan, segretario generale di Amnesty, a lanciare le accuse
più precise: "Da quando gli Stati Uniti hanno dichiarato guerra al
terrorismo il mondo è diventato un luogo meno sicuro. I diritti umani vengono
calpestati facilmente e le norme internazionali impunemente violate". Il
dito viene puntato su Stati Uniti e Gran Bretagna, prima di tutto: dopo l’11
settembre hanno introdotto molte leggi in aperta violazione dei diritti umani.
Ma ci sono anche paesi come l’Egitto e la Cina: a loro è bastato riesumare
vecchie leggi o rafforzarne di già esistenti per andare contro i diritti delle
persone. E il primo esempio contenuto nel rapporto è la gestione del campo di
Guantanamo Bay con gli oltre 600 prigionieri catturati durante la guerra in
Afghanistan: "Hanno continuato ad essere trattenute in questa base
statunitense senza essere incriminate e senza poter avere assistenza
legale". Dopo l’Afghanistan l’Iraq. Marco Bertotto, presidente della
sezione italiana di Amnesty, non ha dubbi: "Dopo la guerra in Iraq si
stanno creando nel mondo piccole Guantanamo, campi di prigionìa all’estero
senza rispetto dei diritti". Non solo: "Non ha senso parlare di
post-conflitto in Iraq, perché la verità è che a Bagdad la guerra non è
finita, è ancora in atto il secondo tempo del conflitto".
Gli osservatori di Amnesty International sono certi: gli abitanti del pianeta non vivevano in una tale situazione di incertezza dai tempi della Guerra Fredda. Di più: secondo Irene Khan oggi "i grandi sostenitori dei diritti umani nel corso della Guerra Fredda oggi hanno fatto marcia indietro nei loro paesi e hanno anche incoraggiato altri paesi a farlo".
Non è un panorama felice quello disegnato dal rapporto 2003 di Amnesty: dalla Colombia ad Israele, dall’Africa alla Cecenia i diritti umani sembrano un optional . Ci sono bacchettate anche per l’Italia, a cominciare dagli eccessi di violenza da parte delle forze dell’ordine, soprattutto per il G-8 a Genova e il Global Forum di Napoli. Ma il rapporto di Amnesty ci critica anche per le carceri sovraffollate e per i maltrattamenti e le discriminazioni ai danni degli stranieri.
Gli osservatori di Amnesty International sono certi: gli abitanti del pianeta non vivevano in una tale situazione di incertezza dai tempi della Guerra Fredda. Di più: secondo Irene Khan oggi "i grandi sostenitori dei diritti umani nel corso della Guerra Fredda oggi hanno fatto marcia indietro nei loro paesi e hanno anche incoraggiato altri paesi a farlo".
Non è un panorama felice quello disegnato dal rapporto 2003 di Amnesty: dalla Colombia ad Israele, dall’Africa alla Cecenia i diritti umani sembrano un optional . Ci sono bacchettate anche per l’Italia, a cominciare dagli eccessi di violenza da parte delle forze dell’ordine, soprattutto per il G-8 a Genova e il Global Forum di Napoli. Ma il rapporto di Amnesty ci critica anche per le carceri sovraffollate e per i maltrattamenti e le discriminazioni ai danni degli stranieri.
Alessandra Arachi
Alessandra Arachi, nata a Roma nel 1964, giornalista al “Corriere della Sera”, con Feltrinelli ha pubblicato: Briciole. Storia di un’anoressia (1994), da cui è stato tratto l’omonimo film per tv con la …