Giulietto Chiesa: Bugiardi in copia
11 Luglio 2003
Bella coppia di bugiardi. B-B, Bush-Blair. Non solo hanno
trascinato il mondo intero in una guerra per motivi tanto inconfessabili da
richiederne altri, del tutto falsi. Adesso scaricano il barile, l'uno
sull'altro. Bush aveva messo le bugie direttamente nel discorso più solenne,
quello dello Stato dell'Unione. Blair aveva giurato il falso direttamente nella
storica sala dei Comuni. Come dire che quando si raccontano bugie di Stato
bisogna raccontarle nelle occasioni di Stato. Così i commentatori dei maggiori
media ci crederanno più facilmente. Come hanno fatto, disciplinatamente,
spiegandoci che, su quelle basi così auguste, non si poteva non sostenere la
guerra.
Adesso i coperchi sono saltati. Non perché il sistema dell'informazione abbia funzionato, ma perché le bugie erano troppo grosse. La Bbc si è salvata, isola nel gran mare dei gonzi. Ma il protagonista è l'Imperatore, che mandò il povero Colin Powell a raccontare balle davanti al Consiglio di Sicurezza dell'Onu, citando documenti che erano stati copiati su Internet da una tesi di laurea vecchia di dieci anni.
Adesso anche Bush è costretto ad ammettere che la storia dell'uranio nigeriano, di cui Saddam Hussein sarebbe stato in caccia, era una bufala gigantesca. L'ex ambasciatore Usa Joseph Wilson ha rivelato al New York Times di avere informato per tempo la Casa Bianca che le informazioni raccolte dalla Cia erano inattendibili e i documenti relativi erano dei falsi.
Ma ci si arrampica sugli specchi. Blair si attacca alle virgole e nega di avere affermato (il suo portavoce) che Saddam avrebbe potuto mettere in piedi una contro offensiva nucleare in quarantacinque minuti. Bush fa di meglio: fa dire al suo portavoce che le notizie errate venivano dai servizi segreti britannici. I quali, a loro volta, fanno sapere che - oltre a copiare vecchie tesi di laurea per far piacere a Tony Blair , che doveva far piacere a George Bush Junior - copiavano anche i rapporti falsi della Cia. Con il che il circolo è penosamente completo.
Siamo in queste mani. Che non sono meglio di quelle che guidano al momento il nostro Belpaese, tant'è che sono tutti amici e alleati.
Ibugiardi subalterni copiavano vicendevolmente le bugie dei complici, per apparire efficienti nel fornire false prove per organizzare una guerra vera. E i dirigenti politici bugiardi, che avevano commissionato le bugie ai bugiardi subalterni, adesso scaricano sui bugiardi subalterni le responsabilità delle bugie.
Sappiamo bene che i bugiardi di terzo livello, quelli che le bugie del primo e del secondo livello aiutarono a diffondere (ci riferiamo ai mentitori dei media) non faranno nessuna autocritica. Possono invocare, per evitarla, l'autorevolezza dei bugiardi di primo e secondo livello.
Ma ci limitiamo a mettere le mani avanti per il prossimo futuro. Se prima non lo sapevano, con chi avevano a che fare, adesso lo sanno. Si spera. Per cui, quando - nel bel mezzo dell'organizzazione della prossima guerra, che con tutta evidenza i bugiardi di cui sopra stanno già progettando - cominceranno a fioccare le anatre, come i francesi chiamano le bufale, potranno evitare di dipingercele come se fossero fiocchi di neve.
Adesso i coperchi sono saltati. Non perché il sistema dell'informazione abbia funzionato, ma perché le bugie erano troppo grosse. La Bbc si è salvata, isola nel gran mare dei gonzi. Ma il protagonista è l'Imperatore, che mandò il povero Colin Powell a raccontare balle davanti al Consiglio di Sicurezza dell'Onu, citando documenti che erano stati copiati su Internet da una tesi di laurea vecchia di dieci anni.
Adesso anche Bush è costretto ad ammettere che la storia dell'uranio nigeriano, di cui Saddam Hussein sarebbe stato in caccia, era una bufala gigantesca. L'ex ambasciatore Usa Joseph Wilson ha rivelato al New York Times di avere informato per tempo la Casa Bianca che le informazioni raccolte dalla Cia erano inattendibili e i documenti relativi erano dei falsi.
Ma ci si arrampica sugli specchi. Blair si attacca alle virgole e nega di avere affermato (il suo portavoce) che Saddam avrebbe potuto mettere in piedi una contro offensiva nucleare in quarantacinque minuti. Bush fa di meglio: fa dire al suo portavoce che le notizie errate venivano dai servizi segreti britannici. I quali, a loro volta, fanno sapere che - oltre a copiare vecchie tesi di laurea per far piacere a Tony Blair , che doveva far piacere a George Bush Junior - copiavano anche i rapporti falsi della Cia. Con il che il circolo è penosamente completo.
Siamo in queste mani. Che non sono meglio di quelle che guidano al momento il nostro Belpaese, tant'è che sono tutti amici e alleati.
Ibugiardi subalterni copiavano vicendevolmente le bugie dei complici, per apparire efficienti nel fornire false prove per organizzare una guerra vera. E i dirigenti politici bugiardi, che avevano commissionato le bugie ai bugiardi subalterni, adesso scaricano sui bugiardi subalterni le responsabilità delle bugie.
Sappiamo bene che i bugiardi di terzo livello, quelli che le bugie del primo e del secondo livello aiutarono a diffondere (ci riferiamo ai mentitori dei media) non faranno nessuna autocritica. Possono invocare, per evitarla, l'autorevolezza dei bugiardi di primo e secondo livello.
Ma ci limitiamo a mettere le mani avanti per il prossimo futuro. Se prima non lo sapevano, con chi avevano a che fare, adesso lo sanno. Si spera. Per cui, quando - nel bel mezzo dell'organizzazione della prossima guerra, che con tutta evidenza i bugiardi di cui sopra stanno già progettando - cominceranno a fioccare le anatre, come i francesi chiamano le bufale, potranno evitare di dipingercele come se fossero fiocchi di neve.
Giulietto Chiesa
Giulietto Chiesa (1940) è giornalista e politico. Corrispondente per “La Stampa” da Mosca per molti anni, ha sempre unito nei suoi reportage una forte tensione civile e un rigoroso scrupolo …