Sanguineti dal Campiello: un appello a Ciampi

15 Settembre 2003
Premio Campiello: i microfoni ancora aperti, la sala gremita per la cerimonia a Palazzo Ducale, a Venezia. Edoardo Sanguineti, premiato alla carriera, interroga, e non era previsto, Marcello Pera, il presidente del Senato, l’ospite illustre chiamato a celebrare la serata del gran galà culturale. Tema dell’intervento dello scrittore: la Costituzione e il fascismo. «E' un momento delicato per l’Italia. Vengono sdoganati con troppa facilità l'assassino di Matteotti e chi ha messo in carcere il più grande intellettuale del Novecento: Antonio Gramsci. Le due massime autorità della Repubblica debbono dare sostegno a quegli intellettuali che hanno il dovere di tornare a far sentire la propria voce, in difesa della Costituzione antifascista e nata dalla Resistenza». Un applauso sobrio, rapido, forse anche imbarazzato saluta Sanguineti, mentre il presidente del Veneto Giancarlo Galan, seduto alla sinistra di Pera, dà segni di nervoso sconforto. La cerimonia segue i ritmi televisivi. Il microfono passa agli altri premiati. Poi tocca al Presidente del Senato, dire, ribattere. La replica è fredda, secca, contrariata: «Sono molto perplesso di alcune dichiarazioni. In Italia c’è libertà e democrazia. E' importante, e lo dico qui dove si celebra la cultura e il dialogo, non alzare barriere ideologiche che tanto male hanno fatto in passato all'Europa». Pera è rimasto «perplesso», proprio così: «Ho la convinzione che vorrei avessero tutti gli italiani, che il nostro è un grande Paese libero, democratico, tanto da consentirci di avere la massima libertà nella ricerca delle responsabilità nella nostra storia recente». Corrado Augias, conduttore della serata, nota da cronista - e fa notare - che il discorso di Pera è stato salutato da un pugno di applausi in più di quelli ottenuti da Sanguineti. «La storia d’Italia, anche la storia recente d’Italia, non deve essere usata come elemento di divisione politica». E' questo il passo politicamente più significativo del presidente del Senato. Parlando con i giornalisti, a margine della cerimonia, Pera spiega: «Non sono uno storico, e quindi non posso dare una lettura del fascismo perché questo lo fanno gli storici di professione. Ma non possiamo utilizzare il passato per dividerci: va pensato, studiato, approfondito e meditato. Le forze politiche devono naturalmente contrapporsi, quando è il caso, su idee e su programmi. Ma questi devono riguardare la realtà di oggi, il futuro dell’Italia, soprattutto dell’Italia in Europa. Mi auguro che si faccia uno sforzo non soltanto politico ma culturale: l’occasione del Campiello è importante in questo senso». Pera non ha voluto commentare il discorso pronunciato dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi in occasione dell’8 settembre. «Nel ripensare la storia d’Italia recente - ha detto - non possiamo e non dovremmo assegnarla soltanto ad un’unica interpretazione ufficiale. La storia va avanti, la storia procede con le nuove interpretazioni».

Edoardo Sanguineti

Edoardo Sanguineti (1930-2010) è stato uno dei protagonisti delle neoavanguardie del secondo Novecento. Poeta, drammaturgo, critico letterario, traduttore e saggista, è stato tra i membri fondatori del Gruppo 63 e …