Rossana Campo: Solo fumo negli occhi
A farsi una canna ogni tanto non ci vedo niente di male e conosco un sacco di persone giovani e adulte assolutamente rispettabili che da un sacco di anni tirano fuori il famoso spinello per rilassarsi un po’, perché magari la giornata è stata pesante o perché è un buon momento da stare in compagnia. La mia prima cannetta me la sono fatta a quindici anni, poi non mi è capitato per un po’ di tempo, poi mi è ricapitato, e non ho mai preso né eroina né cocaina, nemmeno un’ extasy mi sono mai fatta, e credo che il mio cervello funzioni ancora passabilmente. Non mi è mai venuto in mente di passare ad altro. So che questo fatto della canna come primo gradino verso sostenaze più pesanti non lo sostengono solo Fini e compagnia, so che ci sono dei dirigenti di comunità bravi e seri che sostengono che invece sì, loro conoscono persone che hanno cominciato dalle canne e sono finiti a bucarsi e hanno distrutto la loro vita e quella delle loro famiglie. Non dico che non sia vero, ma non potrebbe essere, come dire, una percentuale fisiologica che sta nelle cose? Non potrebbe trattarsi di persone particolarmente fragili e sofferenti? Non tutti i ragazzi che si sbronzano una volta diventano alcolisti. Ci si può distruggere con qualunque cosa se si sta male.
Mi è sembrato buffo il paragone che è stato tirato fuori: ma voi prendereste un aereo sapendo che il pilota si è sfumacchiato un po’ d’erba? Ma come si fa a dire? Non lo prenderei nemmeno se è incazzato nero perchè la compagnia aerea sta facendo dei licenziamenti, magari. Nemmeno se si è tirato giù degli antidepressivi perché la vita è quello che è, o se è stato sveglio tutta la notte a fare l’amore con la sua ragazza... e come fare a saperlo? Anche se non sono qui per fare l’elogio e l’esaltazione dello spinello (non mi interessa proprio) quello che vorrei dire è che mi sembra ridicolo e fasullo adesso prendere di mira questi ragazzi e le loro innocenti cannette perchè a me personalmente fanno già una tenerezza infinita e un po’ di malinconia, questi pischelli con i loro attacchi di panico, i loro casini e le loro ansie, questi ragazzi a cui stanno per scippare il futuro, che forse non avrannno nemmeno più acqua da bere e aria buona da respirare, questo ragazzi che studiano in scuole sempre più disastrate per avviarsi a un tranquillo futuro horror. Questi ragazzi tutti flessibili, tutti precari, che quando riusciranno a trovare qualcosa che assomigli a un lavoro gli sarà impedito pure di andarsene in pensione.