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Eva Cantarella: Quando l'astro annunciò il destino imperiale di Augusto
Eva Cantarella: Quando l'astro annunciò il destino imperiale di Augusto
«Il sole oscurato, macchiato di sangue oppure d' aspetto terribile è per
tutti un segno funesto e strano, che talvolta indica disoccupazione, talvolta
malattia o pericolo ». Così scrive nel secondo secolo d.C. Artemidoro di
Efeso, interprete di sogni. Vedere il sole assumere forme o colori strani,
insomma, o anche sognare che questo accadesse era un segno funesto. Da molto,
molto tempo prima che Artemidoro lo segnalasse, gli antichi credevano fermamente
che una serie di fenomeni naturali fosse di cattivo auspicio. Non solo quelli
legati alla fenomenologia del sole, anche segni molto più modesti potevano
contenere ammonimenti che era bene non ignorare. A Roma, ad esempio, era segno
funesto inciampare sulla soglia di casa, parlare di incendi durante i banchetti,
sentire un gallo che cantava, sempre durante la festa. Altri presagi di sventura
erano un cane nero che entrava in casa, un trave che si spaccava, del vino,
dell' olio o dell' acqua che si rovesciavano. Per non parlare dei pesci in
salamoia che si mettevano a guizzare come se fossero vivi, della nascita di un
cavallo con cinque zampe, o di un toro che infilava la porta di casa e si
fermava al terzo piano. I fenomeni naturali che segnalavano sventure, insomma,
erano molti, e al suo interno quelle che riguardavano il sole erano tra le più
temibili. I romani, per evitare che si verificassero, celebravano ogni 19 aprile
un rito. Nel Circo Massimo, quel giorno, aveva luogo una folle corsa di volpi,
alla cui coda era stata legata della paglia infiammata. A prima vista
incomprensibile, il rito era una magia. Le volpi e gli incendi erano rischi
letali per il raccolto. Il rito esorcizzava questo pericolo. Ma a volte il sole
era benefico, i suoi presagi erano buoni. Prima della nascita di Augusto, ad
esempio, suo padre sognò che dal ventre di sua moglie Azia sorgeva un sole
splendente, e dopo la nascita del figlio questi gli apparve in aspetto maestoso,
con la testa circondata da un alone luminoso. Ma l' evento più impressionate
accadde quando Augusto rientrò a Roma, dopo la morte di Cesare. Improvvisamente
il cielo limpido e sereno si oscurò, un cerchio in forma di arcobaleno circondò
il sole e un fulmine colpì il mausoleo di Giulia, figlia di Cesare. Una vera e
propria tempesta magnetica. Ma in questo caso, i segni erano chiaramente
positivi, annunziavano il futuro potere imperiale. Ma in genere i fenomeni
solari erano un segno cattivo, che induceva a interpretare esperti e indovini e
a prendere misure contro gli annunziati pericoli. Con un rischio ulteriore: che
gli indovini sbagliassero nell' interpretare il segno. Come accadde, ad esempio,
durante la spedizione degli Ateniesi in Sicilia. A seguito di alterne vicende,
gli ateniesi, giunti sull' isola, si trovavano in gravi difficoltà. I
siracusani erano più forti del previsto, le truppe greche indebolite,
scoraggiate e senza viveri. Gli strateghi ateniesi giunsero alla conclusione che
era necessario tornare in patria. Nicia era d' accordo, e all' esercito era già
stato dato l' ordine di tenersi pronto per salpare, quando il segno si manifestò:
la luce del sole, oscurata dalla terra, proiettò la sua ombra sulla luna. Che
fare? Interpellati gli indovini, racconta Tucidide, Nicia disse che non era
possibile muoversi se non fossero passati tre volte nove giorni. L' esercito
rimase, i siracusani ripresero gli attacchi. La guerra si concluse, nel 413
a.C., con una delle sconfitte più scottanti mai subìte dagli ateniesi. Guai a
non prestare la giusta attenzione ai segni inviati dal sole.
Eva Cantarella
Eva Cantarella ha insegnato Diritto romano e Diritto greco all’Università di Milano ed è global visiting professor alla New York University Law School. Tra le sue opere ricordiamo: Norma e sanzione in Omero. Contributo alla protostoria del diritto greco (Milano, 1979), Secondo natura. La bisessualità nel mondo antico (Milano, 1987; 2006; In Ue Feltrinelli, con nuova prefazione dell'autrice, 2016), Il ritorno della vendetta. Pena di morte: giustizia o assassinio? (Milano, 2007), I comandamenti. Non commettere adulterio (con Paolo Ricca; Bologna, 2010), “Sopporta, cuore...”. La scelta di Ulisse (Roma-Bari, 2010). Per Feltrinelli ha pubblicato Passato prossimo. Donne romane da Tacita a Sulpicia (1996), Itaca. Eroi, donne, potere tra vendetta e diritto (2002, premi Bagutta e Forte Village), L’amore è un dio. Il sesso e la polis (2007, premio Città di Padova per la saggistica; “Audiolibri-Emons Feltrinelli”, 2011), Dammi mille baci. Veri uomini e vere donne nell’antica Roma (2009), L’ambiguo malanno. Condizione e immagine della donna nell’antichità greca e romana (2010), Pompei è viva (con Luciana Jacobelli; 2013), Perfino Catone scriveva ricette. I greci, i romani e noi (2014), Non sei più mio padre. Il conflitto tra genitori e figli nel mondo antico (2015), L'importante è vincere. Da Olimpia a Rio de Janeiro (con Ettore Miraglia; 2016), Come uccidere il padre. Genitori e figli da Roma a oggi (2017), l’edizione rivista de I supplizi capitali (2018), Gli inganni di Pandora. L'origine delle discriminazioni di genere nella Grecia antica (2019), Le protagoniste (con Ettore Miraglia; 2021) e ha tradotto Le canzoni di Bilitis (2010) di Pierre Louÿs. Nella collana digitale Zoom è uscito L’aspide di Cleopatra (2012). Per Gli amori degli altri. Tra cielo e terra, da Zeus a Cesare (La Nave di Teseo, 2018) e per la sua opera in generale, ha ricevuto recentemente il premio Hemingway e il premio Pescasseroli.