Dario Fo: Racconto un Silvio buono, ma ho molta paura della censura

26 Novembre 2003
Dice che la sua satira sarà «precisa come una legnata», e farà male anche perché «non è soltanto sfottò ma anche informazione». Dario Fo e Franca Rame ormai sono pronti: domani sera al teatro Goldoni di Bagnacavallo presenteranno la prima di tre prove, aperte al pubblico, per collaudare «L' Anomalo bicefalo» in vista del prossimo debutto a Roma. Poi via al giro d' Italia, perché «mala tempora currunt» e bisogna reagire. «Quando Mussolini prese il potere, c' erano censure come in questi giorni. Il numero di coloro che sono messi al bando cresce di ora in ora. Sabina Guzzanti viene applaudita, solo a Roma, da ventimila persone (cosa che non succede in nessuna parte del mondo) e la nostra tv non le dedica una virgola». Tutto è pronto, nel teatro della città romagnola. Il premio Nobel - nella conferenza stampa di ieri Franca Rame non era presente perché indisposta - rivela il canovaccio dell' "Anomalo bicefalo". «Solo un canovaccio, comunque. Stiamo ancora aggiornando i testi, perché bisogna parlare anche della sentenza di sabato. La nostra sarà una satira grottesca. Tutto inizia a Erice, durante il convegno che ogni anno riunisce scienziati di tutto il mondo. Stavolta si ritrovano chirurghi ed esperti in trapianti. Berlusconi, in una villa romana, ospita Putin, il suo comunista ideale perché è più spregiudicato di lui, è un ex Kgb, nel suo partito ha dei capimafia ed è anche esperto di karate. C' è un attacco di terroristi: Putin viene ucciso, Berlusconi è gravemente ferito alla testa. Gli scienziati decidono: bisogna trapiantare mezzo cervello di Putin nella testa del premier italiano. Come nella fisica, due forze negative ne provocano un' altra contraria e positiva, e così Berlusconi si risveglia dolce, positivo e anche pieno di complessi e di disperazione. Viene rieducato dalla moglie, e si indigna con se stesso quando lei gli racconta cosa ha combinato in questi anni. "Ma cosa ho fatto? Allora sono proprio un figlio di buona donna". Vuole mandare a casa i suoi deputati, sciogliere Forza Italia. Chiede di essere processato subito». Ma c' è chi si oppone. «Un certo Previti vuole buttarlo dalle scale, ma non ci riesce. Ministri e medici passano al contrattacco: tempestano Berlusconi di scariche elettriche e il premier torna come prima, solo che è pieno di capelli, sembra Sgarbi. Ma ciò che è stato deciso non si può cancellare: il processo è lì che aspetta, le leggi favorevoli sono state annullate. Berlusconi allora mette all' asta tutte le carceri, che così diventano private (e di sua proprietà). Dopo la condanna, starà come a casa sua, una settimana a Ischia, una in Sardegna, e via viaggiando in galere a cinque stelle. Insomma, nella commedia ci saranno sette cambi di scena, gli ultimi non li racconto, per conoscerli bisogna venire a teatro. So soltanto che io farò una fatica bestiale: sono alto 1 metro e 83 e sul palcoscenico sarò alto appena 1,20. Un ragazzo mi presterà le braccia, avrò le scarpe nelle mani. Insomma, reciterò con i piedi, è il caso di dirlo. Ma racconterò solo verità e andrò in decine di teatri. C' è però un pericolo. In questa Italia, basterà una denuncia e si bloccherà tutto. Franca e io, lo diciamo con sincerità, abbiamo paura ma ci facciamo coraggio, sperando nell' appoggio di un grande pubblico».

Dario Fo

Dario Fo, nato a San Giano, in provincia di Varese nel 1926 e morto a Milano il 13 ottobre 2016, è stato uno dei più grandi uomini di teatro del …